Tree Change Dolls: le bambole acqua e sapone di Sonia Singh.

Tree Change Dolls: le bambole acqua e sapone di Sonia Singh.

Andando in un negozio di giocattoli e soffermandoci nell’area dedicata alle bambole, scopriamo che sempre più queste vengono realizzate con make-up marcati, acconciature perfette e corpo altrettanto.

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Photo credit: Tree Change Dolls on Tumblr.

Per far fronte a questo ideale di bellezza perfetto che ci circonda, nasce il progetto di “extreme makeunder”, Tree Change Dolls, dall’idea di Sonia Singh, un’artista e mamma della Tasmania, che ha deciso di modificare i giocattoli amati dalle più piccole proprio per dare alle bambine un modello acqua e sapone. 

Scovandole in giro per negozietti dell’usato e mercatini ed eliminando tutto ciò che da lei è considerato “eccessivo”, restituisce loro un aspetto naturale, più umano e meno pop star, adatto alle bambine.

Un lavoro per liberare le bambole dalla loro aria di star, togliendo ogni traccia di make up, dall’ombretto al rossetto, ridipingendo, con i colori acrilici, i loro volti, restituendo un aspetto naturale perfino ai loro capelli, lavandoli, accorciandoli e usando il balsamo, dicendo addio ai vestiti glamour e un benvenuto a nuovi abiti in stile country chic realizzati dalla madre dell’artista stessa.

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Photo credit: Tree Change Dolls on Tumblr.

Ha realizzato, inoltre, anche un profilo Tumblr dove per ora si possono vedere le foto dei suoi lavori in cui vengono confrontate fra «prima» e «dopo», ricevendo così molti appezzamenti, ma suscitando anche molte polemiche, che parlano di una repressione della femminilità.

L’obiettivo dell’artista è quello di eliminare ogni riferimenti alla perfezione fisica, bambole liberate che presto potrebbero essere acquistate online.

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Non riesco a parlare di me facilmente, non so mai cosa dire perché sono più che convinta che non bastano due parole per raccontare una persona. Potrei fare “una lista della spesa “ per scrivere tutte le cose che adoro e che odio, ma mi dilungherei troppo quindi semplicemente dico che mi piace andare controcorrente e mi piace ascoltare le persone che hanno una storia, che hanno ancora voglia di far sentire la propria voce in un mondo fatto da stanze in cui si sente solo il rumore dei tasti sulla tastiera.

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