In questa #settimanadelladonna, anche io vorrei dire la mia su uno degli argomenti più frequentemente oggetto di critiche nella sfera femminile: l’amicizia. E vorrei farlo passando per ogni sfaccettatura di questo stato sentimentale complesso e chiacchierato, dall’amicizia donna – donna all’amicizia donna – uomo.
Amicizia tra donne
L’accoppiata donna – donna, in amicizia, non è, diciamocela tutta, invidiata dagli uomini come l’accoppiata donna – donna in amore. E se è così, un motivo dovrà pure esserci.
Fondamentalmente, gran parte delle donne non riesce a portare avanti amicizie con il proprio sesso per lo stesso motivo per cui si stufa di una borsa nuova subito dopo averla comprata. Questo, almeno, è quello che vogliono farvi credere gli uomini. La realtà è un’altra ed è molto più complessa.
Viviamo una realtà altamente stereotipata, in cui la donna, pettegola, civetta, gelosa, ambigua, a volte gatta morta, a volte altri animali che non mi parrebbe carino elencare, è l’essere bipolare per eccellenza. E la donna quindi non può avere amicizie con altre donne: perché come tutte è invidiosa; perché parlerebbe male della sua amica; perché le ruberebbe il ragazzo. In realtà, un fondo di verità in tutto ciò c’è: esiste una categoria di persone, non donne, persone, che sanno stare solo al centro dell’attenzione e non conoscono mezze misure. E sono loro a tradire le amicizie, ad abbandonare, a fare dell’amicizia uno strumento per la propria gloria personale. Di queste, che non chiamerò donne, preferirei non parlare.
Amicizia tra donna e uomo
Dall’altro lato della medaglia, sempre la nostra fantastica realtà suggerisce che anche l’accoppiata donna – uomo in amicizia sia pessima: perché la donna provoca, perché poi subentra la malizia, perché poi c’è un secondo fine, perché se lei è fidanzata sicuramente il suo Lui non si farà andar giù una relazione del genere; e anche perché la donna ti pare che esce a prendersi una birra la sera con gli amici? No, sarebbe troppo uomo.
Ora stacchiamo la spina per dieci secondi, spegniamo la luce e chiudiamo gli occhi. Immaginiamo una donna, non un essere “dolcemente complicato sempre più emozionato delicato”. Una donna. Una figura femminile che come tante figure maschili (oddio! Siamo uguali!) può essere simpatica, antipatica, brutta, bella, dolce, acida, complicata, ambigua e chi più ne ha più ne metta. Ecco, immaginiamo che questa persona debba scegliersi degli amici. Sceglierebbe sicuramente chi è più simile a lei, qualcuno che riesca a supportarla, qualcuno con cui condividere opinioni ed esperienze. E questo qualcuno, ops, potrebbe essere chiunque: un uomo, una donna, un cane, un gatto, un pesce rosso.. Ok, basta. Torniamo seri.
Non so voi, ma io ne ho piene le tasche, le borse, le orecchie, il cervello e qualsiasi altra cosa si possa riempire, di pregiudizi medievali che vogliono la relazione donna – uomo perennemente contaminata dal secondo fine, la provocazione, la malizia, la bugia. È un argomento che porto come bandiera in molte conversazioni, ho tanti amici maschi e ho anche un ragazzo. Ma anche prima di stare con lui, avevo comunque amici maschi. E vi assicuro che nella mia esperienza ed in esperienze di altre amiche, molto raramente si è presentata la fatidica “scelta” dell’essere amici o “qualcosa di più”. Perché, diciamocelo, dire che un proprio amico sia bello non equivale ad una dichiarazione d’amore.
Abbracciare un proprio amico non è proprio la stessa cosa che andarci a letto, la gente si fa troppi film. Telefonare ad un amico di sera non significa fargli credere che ci stai, così come farsi offrire un caffè da un amico, o perché no, una cena, non è che significhi proprio che siete innamorati. Così, tanto per dirne una.
Perché se due donne cenano insieme nessuno si pone il “problema” se possano stare insieme o essere solo amiche, e invece se si tratta di un uomo e una donna allora boom! Stanno insieme. O per lo meno uno dei due “ce sta a prova’”. Ragionamento perfettamente errato.
Tralasciando la mia personale esperienza, che vede addirittura amici aiutarmi a preparare la valigia prima di un viaggio o raccontarmi delle loro serate passate a rimorchiare, i vantaggi dell’avere amici maschi sono veramente innumerevoli:
- Innanzitutto, e questo è vero, sono molto più sinceri della maggior parte di amiche femmine: non ti diranno mai che stai bene con quel vestito, ma se metti l’altro e gli piace sta sicura che un complimentino se lo lasciano sfuggire.
- Non ti fanno mai sentire a disagio, nemmeno se sei uscita di casa con i capelli legati, gli occhiali, pigiama, ciabatte, magari anche di due colori diverse… alla fine, se avessero dovuto provarci con te non saresti stata lì e per di più non vestita in quel modo.
- Punto a favore delle sbadate iper – impegnate tipo me, non si offendono se non li cerchi come l’aria da respirare ottocentotrenta volte al giorno: l’importante non è la quantità ma la qualità. Le telefonate con loro si riducono a pochi minuti e finiscono con una birra al pub la sera, che è meglio di quelle telefonate da telefilm di quattro ore in cui praticamente non ti dici nulla.
A dirla così sembrerebbe quasi un tipo di amicizia trascurata, invece a parer mio è proprio il contrario. Il bello è proprio quando il rapporto diventa un rapporto asessuato, in cui non importa che tu sia una ragazza: se c’è da giocare alla playstation va benissimo, e va altrettanto bene andare a fare shopping, purché dopo ci si fermi a cazzeggiare al solito parcheggio con un pallone a cui dare quattro calci.
Con questo non voglio assolutamente sminuire l’amicizia donna – donna, anche io ho le mie migliori amiche e visto che scegliamo le amiche in base a chi ci è più simile, le mie sono per lo più dei maschiacci. Per lo più.
Ma il profondo pregiudizio radicato nei confronti dell’amicizia tra ragazze e ragazzi, fondamentalmente, nasce proprio dall’invidia di quelle che io, come detto all’inizio, mi guardo bene dal definire donne. Perché lo capisci quando un ragazzo ci sta provando. E viceversa. Magicamente le persone scettiche a riguardo sono coloro che in un modo o nell’altro hanno fatto in modo che la situazione cambiasse, peggiorasse, si rivelasse ambigua e maliziosa. Ma queste sono anche quelle persone che, fateci caso, cambiano migliore amica da un giorno all’altro. E lo ripeto, non penso debbano essere definite donne.
L’amicizia è un sentimento, e come tale fa parte della sfera umana, femminile quanto maschile. Ho sempre pensato che gran parte dell’amore che una persona abbia da offrire lo offra ai propri amici, che lo metta all’interno di questo rapporto complicato e bellissimo, in cui tutto è condiviso e si trova rifugio in tanti momenti. In questo rapporto che porta tante gioie, che ti fa sentire sempre parte di qualcosa, che non ti lascia mai solo. E le persone che riescono ad abbracciare questa visione, difficilmente si permettono di infrangere la sacralità dell’amicizia.
Molte donne vivono male il proprio rapporto di amicizia con il sesso opposto perché vittime di assurdi pregiudizi e paure, perché se ne vergognano, perché sono cresciute con l’idea che l’uomo voglia solo una cosa da loro. E il pregiudizio stesso, spesso e volentieri, è appunto creato da persone incapaci di stare al proprio posto e che hanno fatto dell’amicizia qualcosa di ambiguo, strano, innaturale. La malizia è innaturale. Le bugie sono innaturali. Non l’amicizia, non il volersi bene, non il sentirsi come due fratelli separati alla nascita. I pregiudizi sono innaturali. Non il bene che si vuole a qualcuno che ci capisce, uomo o donna che sia, e con cui possiamo sfogarci e farci due risate.
Concludo questo nuovo flusso di pensieri e parole sconnesse, con un invito alle donne, nella settimana a noi dedicata: non abbiate paura di vivere le vostre amicizie fino in fondo, non abbiate paura di dire ad un amico che gli volete bene (ecco, poi magari toccherebbe parlare di friendzone.. Insomma, conoscete voi i vostri interlocutori, quindi abbiate sempre il giusto tatto), non abbiate paura di passare per le maliziose solo per un gesto d’affetto, l’amicizia è fantastica e va vissuta con serenità.