Animali Fantastici e Dove Trovarli – la Magia è tornata!

Animali Fantastici e Dove Trovarli – la Magia è tornata!

Lo scorso giovedì 18 novembre è uscito nei cinema italiani Animali Fantastici e Dove Trovarli, quello che è stato definito come il prequel di Harry Potter.

Sono andata a vederlo proprio il giorno dell’uscita e posso dire, prima di spiegarvi le mie sensazioni per esteso, che ho iniziato ad avere gli occhi a cuoricino direttamente alla visione del logo della WB, continuando per tutta la proiezione fino alla fine.

Animali Fantastici è fatto di pura magia (o puri effetti speciali, ma fa lo stesso) e incanta dal primo secondo fino all’ultimo titolo di coda.

La più grande preoccupazione, da parte mia, era quella di rimanere delusa da qualcosa che avrebbe potuto in qualche modo rovinare il mondo in cui ero cresciuta, quello di Harry Potter, aggiungendo troppa carne al fuoco senza giungere ad un punto.

E invece..

Invece, anche questa volta J.K. Rowling ha fatto un lavoro magistrale. È stata, a parer mio, nuovamente in grado di catapultarci in un universo diverso dal nostro, in un mondo in cui la magia esiste. Assieme alla bravura del regista, David Yates (sul quale ho da fare solo un piccolo appunto, ma lo farò alla fine) e dello sceneggiatore, Steve Cloves, il prodotto che ne è uscito è risultato essere un prodotto di eccellenza.

Il cast vanta degli attori conosciuti a livello internazionale come Colin Farrell, Katherine Waterston e Eddie Redmayne. Ed è proprio lui, il premio Oscar per l’interpretazione di Steve Hawkings né La Teoria del Tutto e candidato a premio Oscar per The Danish Girl, ad interpretare Newt Scamander, l’autore di Animali Fantastici e dove trovarli.  Il titolo del film prende infatti il nome dal libro scritto dal protagonista, un libricino (o pseudobiblium che dir si voglia) realmente acquistabile nelle librerie.

Newt ha viaggiato per il mondo con la sua valigetta alla scoperta di tutti questi animali fantastici, per studiarli ed imparare meglio tutto ciò che c’è da sapere a riguardo. Ad un certo punto Newt, inglesino doc, si ritrova catapultato nella New York degli anni ’20. La realtà magica di New York, però, è completamente diversa da quella inglese. Loro hanno il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America (MACUSA) anziché il “nostro” amato Ministero della Magia. Negli USA degli anni ’20, qualsiasi contatto tra la comunità magica e i no-mag (quelli che “noi” chiamiamo babbani) è severamente proibito.

Insomma, Newt si ritrova in un mondo diverso da quello da cui proviene ma che combatte le stesse guerre, se non guerre peggiori. Una nuova caccia alle streghe, infatti, pone i maghi e le streghe nella condizione di doversi costantemente nascondere, mentre dall’Europa arriva la minaccia di un male ben peggiore: il mago Gellert Grindelwald che sappiamo essere, tramite Harry Potter, uno dei maghi più ambiziosi e cattivi della storia della magia.

Su questo scenario, la produzione di questo capolavoro tocca svariati temi tra cui l’alienazione che alcune persone, ritenute diverse, si ritrovano a subire a causa di una realtà in cui prevale l’omologazione e la paura di tutto ciò che è diverso. In un certo senso è, se vogliamo, una metafora del mondo in cui viviamo anche noi nel 2016. Animali Fantastici ci mostra che nascondere ciò che siamo veramente non ci farà mai bene, ma anzi, ci porterà all’autodistruzione. Ci insegna che reprimere ciò che siamo non è una cosa positiva e se qualcuno vuole che lo facciamo, forse non ci ama veramente.

Ed è in quest’ottica che l’incontro tra Newt e gli altri protagonisti ha senso: provengono da realtà differenti, all’inizio non si fidano l’uno dell’altro, ma alla fine vedranno quanto sarà di fondamentale importanza doversi fidare l’uno dell’altro per affrontare una nuova minaccia che, proprio negli ultimi minuti, si palesa concretamente davanti agli occhi dei protagonisti e degli spettatori.

Non parlerò del colpo di scena, dirò solo che è stato fantastico. Sono rimasta a bocca aperta e occhi sbarrati, è stato fenomenale. Mi sono piaciuti tantissimo i riferimenti ad Harry Potter, specialmente il ciondolo dei Doni della Morte, che era nato proprio grazie ai seguaci di Grindelwald. Mi è piaciuto sentir parlare di Hogwarts e di Silente, di nuovo. E ho adorato la sciarpa dei Tassorosso che porta Newt alla fine del film (e, tra tutte le mie conoscenze, sono l’unica ad averla notata. Forse ho davvero dei problemi).

Film molto bello, dunque, lungo ma non noioso, che ci ha veramente – finalmente – riportato nel mondo della Magia. Da quel che si è detto Animali Fantastici sarà una serie composta da cinque film e Newt Scamander sarà sempre il protagonista. Tuttavia, altre storie saranno approfondite nei prossimi capitoli, come la gioventù di Silente e il suo rapporto con Grindelwald, dato che questi film dovrebbero coprire l’arco temporale pre-Voldemort. E chissà che non facciano comparire anche il giovane Tom Riddle, magari nell’ultima pellicola, proprio a segnare che da quel momento in poi inizierà la sua era.

Fosse per me farei una serie di film fino alla nascita di Harry Potter, per chiudere bene il cerchio. Perché, sebbene non sarei entusiasta di vedere sequel di Harry Potter – che per me continuerà ad essere terminato con I Doni della Morte, nonostante l’ultimo non mi sia dispiaciuto – sarei felicissima di veder realizzare film su tutto ciò che c’è stato prima, addirittura sulla gioventù dei Potter, di Piton e dello stesso Voldemort, cosa che Yates ha maledettamente tagliato da ogni film di Harry Potter da lui diretto. Ne L’Ordine della Fenice ha ridotto la scena del pensatoio di Piton ad una sequenza di tre immagini confuse e di poco significato; ne Il Principe Mezzosangue ha vergognosamente tagliato gran parte delle scene sulla storia di Tom Riddle così, perché gli andava, cambiando significato all’intero film; ne I Doni della Morte (entrambe le parti) ha minimizzato la vita di Silente e il suo rapporto con Grindelwald, riducendo quasi tutto ad un minuscolo intervento di Aberforth su Ariana.

Ecco, forse Animali Fantastici è stato bello perché non aveva un libro da rispettare. Nessuno di noi aveva una storia già nella sua mente che poi è stata tradita. In questo caso Yates ha fatto un ottimo lavoro, se non fosse per gli incantesimi muti, grazie ai quali si è meritato il mio odio fin da L’Ordine della Fenice. Sì, ad un certo punto della saga viene detto che i ragazzi avrebbero dovuto apprendere gli incantesimi muti, ma un duello magico fatto di soli incantesimi muti a me non piace, quindi qualche expelliarmus qua e là lo avrei apprezzato.

Ora, non ci resta che attendere due anni in attesa dell’uscita del secondo capitolo in cui comparirà sicuramente Grindelwald (interpretato da Johnny Depp) e con molta probabilità anche Silente, nonostante non ci siano ancora conferme circa l’attore che lo interpreterà. Insomma, ci aspetta una lunga attesa che potremmo colmare rileggendo la saga di Harry Potter dall’inizio, riguardando questo film all’infinito o andando alla ricerca di uno Snaso da portarsi sempre dietro nelle situazioni scomode!

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Ventotto anni, appassionata di viaggi e letteratura e con il sogno nel cassetto di diventare scrittrice. Nel frattempo scrivo racconti nell'attesa dell'ispirazione per creare qualcosa di migliore, venero i ravioli cinesi e mi drogo di serie TV.

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