Blindspot – recensione episodio 2×03

Blindspot – recensione episodio 2×03

Mh. Ho un dubbio che mi assale, ma ve ne parlerò a fine articolo. Un dubbio serio, eh.

Comunque, io lo sapevo che la faccenda della famigliola felice non sarebbe durata molto, e infatti tra qualche episodio la famiglia di Alice/Rami/Jane imploderà e succederà il caos vero e proprio.

Il fatto che Shephard abbia deciso di mettere alla prova sua figlia con un omicidio che quest’ultima non è riuscita a portare a termine è un momento cruciale. E il fatto che Roman, a fine episodio, copra sua sorella sarà la causa della rottura e del caos generale.

Da quello che ci viene detto nella 2×03, infatti, Alice aveva sangue freddo fin da piccola: le era stato chiesto di uccidere un coniglietto che lei stessa aveva accudito e non si era fatta scrupoli. Un’assassina nata o semplicemente una persona con molto sangue freddo e in grado di eseguire anche gli ordini più ardui?

È su questo che si basa l’episodio, in linea di massima. Mentre Nas insiste sul fatto che la ragazza sia una vera assassina, Kurt, che ha iniziato a conoscerla pian piano, può affermare il contrario. La stessa Jane non è perfettamente d’accordo sulla dicitura assassina, ma come sappiamo, questa povera donna è peggio di Jon Snow: non sa mai niente.

Ma è normale che non sappia niente di se stessa. Lo ricorda anche a Shephard quando le dice di non riconoscerla più: le è stata cancellata la memoria proprio perché potesse essere più credibile agli occhi dell’FBI, ma questo è il risultato. Lei non sa veramente come fosse prima che la sua memoria venisse cancellata. Non lo sa, e la sua personalità attuale è quella che è venuta a costruirsi nel corso della prima stagione, fatta di bugie e di sensazioni provate in prima persona.

La personalità di Jane è quella che ha in qualche modo attinto dai finti ricordi di Taylor Shaw che le sono stati inculcati in testa da Oscar e, involontariamente, da Kurt. È normale che Jane non sappia chi sia e chi fosse prima, vorrei vedere voi!

Insomma, abbiamo scoperto un altro tratto del suo carattere. Il suo essere spietata, all’occorrenza. È un problema? Al momento no. Ma sono sicura che prima o poi ci troveremo in una situazione scomoda per Shephard e Roman. Qualcosa mi dice che entro il season finale quei due potrebbero fare una brutta fine per mano di Jane, o almeno uno solo dei due.

L’episodio ha posto il focus anche su Kurt, che sembra star ripensando alla conversazione avuta con Allie. Io l’avevo detto che non avrebbe resistito. Probabilmente, anzi, sicuramente, non torneranno mai insieme (e ne sono felice, anche perché non so se avete notato lo sguardo che si scambiano Kurt e Jane quando quest’ultima ritorna dopo la “prigionia”), ma almeno potrebbe essere sulla strada giusta per prendersi le proprie responsabilità da padre.

Kurt, fondamentalmente, è un uomo buono, ma è anche molto impulsivo e di conseguenza sarebbe normale aspettarsi che, una volta ragionato, possa rimangiarsi cosa (non) detto. Vedremo, ma sento di avere ragione.

Un altro avvenimento degno di nota e anche di tanti taaaaaaanti cuoricini è il bacio tra Patterson e il dottor Borden. Porca miseria, lo aspettavo tipo da sempre. Quell’uomo mi è sempre piaciuto, ha un fascino misterioso e quell’accento british che fanno di lui uno dei miei attori preferiti in tutta la serie (dopo Kurt, ovviamente). Anche se questo avvenimento potrebbe avere delle ripercussioni che si ricollegano al dubbio di cui parlavo poco fa e cioè al fatto che, abbiamo scoperto, c’è una talpa all’interno dell’FBI.

Ora, chi è questa talpa? Io ho tre sospettati, di cui due sono molto in voga in giro per il web mentre  il terzo finora credo di sospettarlo solo io.

  • Nas. La nuova collaboratrice dell’FBI, proveniente dalla NSA non la racconta giusta. Sembra avere dei segreti e prende troppe iniziative che vanno contro le decisioni del team di Kurt. La darei come sospettata, praticamente, solo perché nuova, visto che molti di quei comportamenti potrebbero tranquillamente essere parte del suo carattere. Tuttavia spesso la vediamo ascoltare le registrazioni degli incontri tra Jane e Robert Borden. E proprio questo, però, mi fa smettere di vedere lei come una potenziale sospettata. Perché dovrebbe ascoltare quelle registrazioni? Avrebbe senso solo se lei credesse che la talpa sia…
  • Borden. L’affascinante psicologo, infatti, ha una storia a noi completamente ignota per ora. Ricordate quando alla fine della prima stagione il team finì per bruciare casa sua mentre lui l’aveva offerta come rifugio? E se in realtà lui lavorasse con Sandstorm fin dall’inizio? Se tra i suoi compiti ci fosse stato quello di fuorviare la mente di Jane che ormai era una tabula rasa? E se Nas ascoltasse i loro incontri proprio per poterlo incastrare? Sarebbe terribile, lo so, per la povera Patterson, ma avrebbe maledettamente senso e sarebbe un gran bel colpo di scena. Inoltre, in questo episodio, quando Reed gli chiede come sia possibile ritirare a galla qualche ricordo ormai perso, pensa subito a Jane, il che sarebbe anche normale dato i trascorsi, ma potrebbe anche trattarsi di una specie di tattica di autodifesa.
  • Tasha Zapata. Questa è la teoria più folle, fino ad ora, ma mi sentivo di renderla pubblica. La Zapata è sempre preoccupata di tutto quello che gli altri possano scoprire. In questo episodio era estremamente preoccupata per la storia di Reed e continua ad insistere con lui finché lui non le svela che probabilmente anche lui, da piccolo potrebbe essere stato vittima di abusi. Ho notato un’espressione strana sul volto di Tasha quando abbraccia Reed in lacrime. Che fosse sollievo misto a dispiacere per l’amico? Sollievo perché, magari, aveva paura che lui avesse scoperto qualcosa su di lei. Insomma, non è mai stata qualcuno di completamente fedele. Nella prima stagione era sotto ricatto da parte della CIA. Se ora fosse in qualche modo sotto ricatto da parte di Sandstorm?

Avrei annoverato in questo elenco anche Myfair se solo non fosse morta alla fine della prima stagione, ma resta comunque il fatto che secondo me lei era venuta a conoscenza di tutto prima di morire.

Insomma, un altro episodio un po’ a se stante ma che ha offerto molti spunti di riflessione sui personaggi. Anche Reed, di cui ho parlato poco e niente, ha avuto la sua parte ma sono sicura che approfondiranno la sua situazione molto presto quindi per ora non mi pronuncio.

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Ventotto anni, appassionata di viaggi e letteratura e con il sogno nel cassetto di diventare scrittrice. Nel frattempo scrivo racconti nell'attesa dell'ispirazione per creare qualcosa di migliore, venero i ravioli cinesi e mi drogo di serie TV.

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