Blindspot – recensione episodio 2×07

Blindspot – recensione episodio 2×07

Siamo quasi arrivati a metà stagione, senza neanche accorgercene.  I produttori, però, devono essersene accorti perché hanno iniziato ad allungare  il brodo in maniera un po’ inutile. Tuttavia, spero che ciò valga solo per questo episodio.

Non succede praticamente nulla di rilevante, se non il fatto che scopriamo che il coltello utilizzato per uccidere il coach Jones non era di quelli della cucina di Reade, bensì il coltello dell’amico drogato di Reade che Tasha aveva cacciato da casa sua. Ora, con ogni probabilità, anche Tasha è nei guai perché non credo che andrà a rimettere il coltello a posto.

La storyline di Sandstorm prende un po’ di respiro e l’unica conferma che ci viene data, come se già non lo sapessimo, è che Jane è innamorata di Kurt. Questo, secondo me, mi autorizza a shipparli come non mai e a odiare pesantemente Kurt per questa mezza storia con Nas. Li boccio in tutte le lingue possibili. Non mi piacciono per svariati motivi. Non mi piacciono perché Nas sta sicuramente approfittando di un momento di debolezza di Kurt. Non mi piacciono perché Nas non mi piace. Non mi piacciono perché Kurt si sta adagiando sugli allori con la scusa, implicita, di essere confuso: un figlio in arrivo, una ragazza senza memoria e potenziale terrorista e una donna misteriosa.

Proprio per questo, io credo che la talpa, per quanto banale, sia Nas. È troppo strano che Roman riceva notizie sulla fedeltà di Jane proprio dopo che quest’ultima abbia detto a Nas che vorrebbe portare anche suo fratello dalla loro parte. Mi verrebbe anche da sospettare di Patterson, perché era l’unica, all’inizio, a conoscenza della faccenda del chip. Ma, sebbene non si possa escludere nessuno, Patterson non la vedo tipa da passare informazioni segrete. O forse è solo una ottima copertura ben riuscita? Se anche fosse, non riuscirei a trovare un movente. Mentre per quanto riguarda il personaggio di Nas, sarebbe già più semplice riuscire a trovare un movente.

Uniche due gioie di questo episodio: il sogno di Jane e Rich DotCom.

Il sogno di Jane era palesemente un sogno, fin dal primo fotogramma. Uno di quei sogni che capita di fare, ogni tanto,  in cui tutto è perfetto ma poi puntualmente qualcosa ce lo rovina. E la conferma che Jane ami Kurt non arriva solo dal sogno, ma dal momento in cui pur di salvarlo decide di tornare quella di prima per fare fuori il tizio coreano.

Altra gioia, Rich. Lo avevamo visto e arrestato nella prima stagione ed ora è tornato a chiedere aiuto al team. Personalmente mi ha fatto ridere tantissimo e ho adorato il suo essere nerd, con la citazione di Stranger Things (che, se non avete visto, dovete assolutamente vedere!) e, ancor di più, con il riferimento ad Harry Potter. Un applauso va anche a Patterson per aver colto la citazione. Si trattava della scena forse più triste di tutti e sette i libri: la morte di Dobby. Veramente toccante, dieci e lode per la scelta delle citazioni.

Giunti alla fine, speravo quasi che Roman, o qualche inquadratura al suo posto, ci dicesse chi è la talpa, ma così non è stato e credo che lo scopriremo solo nel midseason finale, quando ci abbandoneranno per due-tre mesi in balia di teorie e con qualche cliffhanger da paura.

Anche per questa settimana la recensione termina qui, dopo un episodio che si è letteralmente salvato in calcio d’angolo. Rinnovo l’invito a seguire la mia pagina Facebook Telefilia e il mio profilo Twitter @FB_Telefilia e a farmi sapere cosa avete pensato dell’episodio.

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Ventotto anni, appassionata di viaggi e letteratura e con il sogno nel cassetto di diventare scrittrice. Nel frattempo scrivo racconti nell'attesa dell'ispirazione per creare qualcosa di migliore, venero i ravioli cinesi e mi drogo di serie TV.

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