Chi ha perso un amore

chi ha perso un amore

Riconosci subito chi ha perso un amore.

È chi evita l’argomento come la peste, risponde un po’ sbrigativo che tutto sommato sta bene da solo, liquida il tutto con un freddo “ho avuto brutte esperienze”, ma si lascia sempre andare a un sospiro amaro alla vista di una coppia che si tiene per mano.

Li riconosci perché hanno gli occhi spenti, stanchi di aspettare, stanchi di vedere volti che non sono quello che speravano, stanchi di piangere ogni sera di nascosto dal resto del mondo, perché si sono giurati che no, non avrebbero potuto permettersi di restare immobili e passivi, nessuno avrebbe visto la loro debolezza, nessuno avrebbe capito che erano spenti dentro. Almeno l’orgoglio lo dovevano salvare.

Riconosci le loro mani perché sono consumate dalle mille lettere scritte, riconosci i sorrisi perché sono troppo improvvisi, perché nascondono sempre qualcosa. Ridono, anche di gusto a volte, ma sono risate che sanno di parole non dette. Che avrebbero voluto condividere con qualcuno.

Riconosci quelle cicatrici invisibili che hanno sull’anima e che tentano in ogni modo di nascondere, ma che riemergono più dolorose che mai appena vengono sfiorate da una parola sbagliata, da un nome troppo famigliare, dalle note di una canzone che porta con sé un maremoto di immagini e parole e promesse mai mantenute.

Riconosci i luoghi e i giorni che gli ricordano chi hanno perduto, perché ad un tratto i loro volti si spegnono, si oscurano sotto il peso dei ricordi, e sono proprio quelli i giorni in cui si dedicano con tutto il loro essere allo studio, al lavoro, a qualsiasi attività che possa tenere le loro menti distratte, lontane dall’amarezza del passato.
Non sono romantici, o almeno non lo sembrano. Vogliono essere forti. Danno ottimi consigli a chi ha problemi di cuore, saggi, pragmatici, mai fuori luogo.
Ma poi non sanno come salvare sé stessi.

Li riconosci. Sono quelli che detestano l’amore ma lo invocano ad ogni passo.

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