Di solito dai miei viaggi cerco sempre di portare a casa qualcosa che c’entra con la tradizione culinaria locale, adattandola a quelli che sono i nostri ingredienti.
Questo piatto, il curry di gamberi rossi con riso venere ne è la testimonianza!
Quando la Thailandia incontra l’Italia, non può che nascere un tripudio di sapori: la forza piccante del curry mitigata con la dolcezza del latte di cocco e il profumo del mare con dei gamberi rossi si completano perfettamente con del riso venere.
Curry di Gamberi Rossi con Riso Venere
Ingredienti per 4 persone:
- 400 gr di gamberi rossi
- una confezione di pasta di curry rosso thailandese
- una lattina di latte di cocco
- una cipolla piccola
- un cucchiaio di salsa di soia
- dei fili di erba cipollina
- 300 gr di riso venere
- olio e sale q.b.
Procedimento
Per preparare il curry di gamberi rossi con il riso venere dobbiamo iniziare con il pulire i gamberi e nello stesso tempo lessiamo il riso venere in acqua salata, considerate che il riso venere richiede un tempo di cottura un po’ più lungo del riso bianco, siamo intorno ai 30/35 minuti.
Una volta puliti i gamberi e lessato il riso il grosso del lavoro è stato fatto.
E’ una preparazione piuttosto rapida nonostante il risultato sia un piatto sorprendente nei sapori e nell’eleganza.
Prendiamo un wok e mettiamo il trito della cipolla con un po’ d’olio a scaldare, appena caldo aggiungiamo la pasta di curry e la salsa di soia.
Trascorsi tre minuti, aggiungiamo il latte di cocco e lasciamo cuocere per una decina di minuti, aggiungiamo i gamberi e lasciamo cuocere per 5 minuti.
A questo punto non ci resta che mettere il curry con i gamberi in coppe da guarnire con dei fili d’erba cipollina e da accompagnare con il riso venere.
Il successo è assicurato!
Fatemi sapere se lo preparate anche voi.
Attendo i vostri commenti! 
P.s. il latte di cocco lo trovate in tutti supermercati piuttosto forniti, mentre la pasta di curry è reperibile nei negozi specializzati.
#Curiosità
Il Riso Venere è un riso integrale dal colore viola scuro quasi nero di origine Asiatica.
Veniva servito agli Imperatori Cinesi e riservato alle tavole dei nobili perché raro e di costo elevato; oggi viene coltivato in alcune regioni italiane per cui è facile da trovare.
Il suo nome, dedicato alla Dea dell’Amore, deriva dal fatto che nell’antica Cina veniva considerato altamente afrodisiaco.
Alla prossima ricetta, Aurora.
