
Spesso ci troviamo nella situazione in cui non si ha un termine adatto per nominare la sensazione di ansia che si è sviluppata quando il tempo sta per scadere, o quel vuoto che si ha dopo che gli ospiti lasciano la casa, o la voglia improvvisa di rompere qualcosa.
Ecco perciò che la psicologa Tiffany Watt Smith, ricercatrice al Centre for the History of the Emotions alla Queen Mary University di London ha pubblicato un libro dal titolo “The Book of Human Emotions” nel quale sono raccolte 154 parole “bizzarre” a cui corrisponderebbero altrettante emozioni e sensazioni particolari.
Ecco 11 parole che ci permetteranno di dare un nome alle emozioni che tutti proviamo, ma di cui molti di noi non sanno neppure l’esistenza.
1. Awumbuk
È una parola usata dagli indigeni in Papua Nuova Guinea e serve ad indicare quel vuoto che si avverte quando gli ospiti vanno via. La casa, infatti, sembra improvvisamente vuota e un pizzico di malinconia ci assale. Per riempire questo vuoto, il popolo Baining è solito riempire una scodella di acqua e lasciarla così tutta la notte per assorbire l’aria infetta e catturare l’energia negativa. Il giorno dopo, la famiglia si alza molto presto e butta l’acqua insieme a tutte le brutte sensazioni accumulate. Dopo questo bizzarro cerimoniale, la vita quotidiana può riprendere il suo solito corso.
2. Basorexia
È la tentazione irrefrenabile di baciare qualcuno. Può essere il nostro capo, un passante, uno sconosciuto in un bar, un amico. La parola deriva dal francese “un baiser”, “un bacio”.
3. L’appel du vide
Stiamo aspettando il treno e improvvisamente un pensiero ci passa per la testa: e se ci buttassimo sulle rotaie? I francesi hanno coniato un termine per questo fenomeno: “l’appel du vide”, ovvero il richiamo del vuoto”.
4. Torschlusspanik
Il tempo scorre troppo velocemente. I tedeschi hanno coniato questo termine per questo fenomeno: un’espressione che significa letteralmente “il panico innescato quando le porte si stanno chiudendo.”
5. Ilinx
La voglia di calciare un cestino per la strada. O scrivere su un muro del bagno. O semplicemente rompere qualcosa.Questa emozione è chiamata “ilinx”, una parola francese che indica la strana eccitazione che si prova nel pensare di poter distruggere qualcosa.
6. Matutolypea
Con questo termine di origine incerta si intende la sensazione che si prova quando ci si sveglia di cattivo umore.
7. Malu
La parola indonesiana è carina, ma la sensazione che traduce è orribile: la sensazione che si prova quando, al cospetto di una determinata persona, ci sentiamo improvvisamente inferiori, insicuri, incapaci di dire nulla. Tuttavia in Indonesia rimanere in silenzio di fronte a qualcuno più potente è un segno di buona educazione. Qualcosa da ricordare la prossima volta che la vostra mente si svuota quando il tuo capo ti fa una domanda: siete solo gentili.
8. Pronoia
E’ esattamente l’opposto di paranoia. È la sensazione che tutto, nell’universo, giochi a nostro favore.
L’espressione in realtà non viene da una lingua – è stato creata da Fred Goldner,sociologo,nel 1982.
9. Greng jai
Con questo termine di origine Thai si intende la sensazione di riluttanza ad accettare l’aiuto di qualcuno, perché si capisce che anche se la persona si è offerta di dare una mano, ciò è una seccatura per lei.
10.Dépaysement
Viaggiare è bello, ma quando ci troviamo in un nuovo posto tutto è diverso e non si sa esattamente come comportarsi con queste differenze. Questa sensazione di essere straniero, l’estraneo, il pesce fuor d’acqua ha un nome in francese: depaysement.
11. Kaukokaipuu
Questa parola finlandese descrive il desiderio di un luogo in cui non sei mai stato. E come se si appartiene a quel paese o quella città, anche senza aver mai messo piede lì.