Dark: è tutto collegato

Dark: è tutto collegato

Noi siamo convinti che il tempo sia qualcosa di lineare, qualcosa che procede in eterno e in maniera del tutto uniforme, qualcosa di infinito. In realtà, la distinzione tra passato, presente e futuro non è niente altro che un’illusione. Ieri oggi e domani non sono momenti che si susseguono e sono uniti in un circolo senza fine. Ogni cosa è collegata.

Voce narrante all’inizio della serie

Oggi è uno di quei giorni in cui credo che i soldi che ogni mese pago a Netflix siano effettivamente tra le spese migliori che io potessi fare (libri a parte).

Oggi è uno di quei giorni in cui ringrazierei e maledirei contemporaneamente Netflix per avermi fatto trascorrere gli ultimi due giorni completamente incollata allo schermo.

Oggi è uno di quei giorni in cui sono felicissima di poter annunciare che una nuova serie è entrata nella mia top 10.

Dark è un piccolo gioiellino che, ahimè, rimarrà incompreso da molti e sarà catalogato come un niente di che, un qualcosa che si capisce poco. E se davvero dovesse rimanere così incompreso sarebbe un vero peccato. Dark è la prima produzione di Netflix interamente tedesca: cast tedesco (tra i tanti, Louis Hofmann – Tom Sawyer, Lettere da Berlino; Oliver Masucci – Lui è tornato), dialoghi originali tedeschi, regista tedesco (Baran Bo Odar). Insomma: tutto Made in Deutschland. Questa forse è una delle cose che rende scettici, dopotutto siamo sempre stati abituati a produzioni per lo più statunitensi e britanniche, chi avrebbe mai pensato di appassionarsi ad una serie tedesca se Netflix non l’avesse messa nel catalogo? Io no, per i motivi citati una riga sopra, tristemente veri.

Ebbene, Dark è uno dei prodotti meglio riusciti di Netflix. Ha toccato, in me, corde che solo due altri prodotti erano riusciti a toccare fino ad ora: Lost e Donnie Darko.

Non è stato un compito facile, credetemi. Anzi, quando l’ho iniziato avevo paura che mi avrebbe delusa, che le mie aspettative, date dalla critica che lo aveva definito come vicino a Lost, potessero essere miserabilmente distrutte. Ero titubante e lo sono stata fino alla fine del secondo episodio. Poi ho capito. Ho capito che questa serie aveva tutte le carte in regola per essere una serie d’eccellenza, una serie diversa, una serie bella come poche prima di lei.

Prima di andare avanti, devo fare una premessa. Seguiranno spoiler su Lost visto che pare che al mondo esista ancora qualcuno che non l’ha guardato (se è così, un po’ ve li meritate pure). Il mio amore viscerale per Lost è risaputo, ma pochi sanno che le mie stagioni preferite sono la quarta e la quinta, ovvero quelle in cui i protagonisti iniziano a fare avanti e indietro con il 1977. Quegli episodi in cui Charlotte dice a Daniel Faraday di ricordarsi di averlo già conosciuto da piccola, mentre lui era adulto.

I loop temporali mi hanno sempre affascinata. Il fatto che sia il futuro ad influenzare il passato lo trovo estremamente significativo, come a dire che tutto sia mosso da qualcosa, qualcosa che a volte prende il nome di destino, altre di fato, altre di caos.

Ecco, Dark è un po’ come la quarta e la quinta stagione di Lost. Ed è per questo che l’ho amato. La narrazione procede con calma, ma mai troppo lenta. Il mistero c’è ed è fitto, ma è anche semplice da risolvere una volta entrati nell’ottica. Nulla è scontato, solo lineare. Paradossalmente, nonostante l’affermazione basilare attorno alla quale ruota l’intera serie è che il tempo non è lineare, la narrazione lo è e lascia poco spazio ai dubbi.

I nodi principali vengono sciolti quasi tutti al termine del decimo episodio, ma diversi interrogativi vengono lasciati lì quasi a suggerire la necessità di una seconda stagione.

Ad essere sincera, non so quanto vorrei una seconda stagione. Dark risulta perfetta così com’è, con i suoi salti temporali ben delineati, i suoi attori bravissimi, le storie dei suoi protagonisti e la sua fantastica colonna sonora. Oserei dire che una seconda stagione potrebbe rischiare di rovinare l’atmosfera della prima, ma alla fine si sa, stiamo parlando di Netflix, e difficilmente potrebbe rovinare uno di quelli che, ad oggi, potrebbe essere considerato un suo capolavoro.

Il filo invisibile del destino percorre tutti i dieci episodi, accompagnando la narrazione e i personaggi avanti e indietro come un’onda, e collegandoli tutti, uno ad uno, con la storia. Il tempo non esiste, in Dark. Il tempo non è nulla ma allo stesso tempo è tutto: è la speranza e la disperazione, è la felicità e la tristezza, è la paura e la sicurezza. La domanda, come dice Mikkel, non è Dove, ma Quando. Ma Quando non è poi così rilevante. Ciò che accade nel 2019 ha ripercussioni sul 1986 e sul 1953.

[Seguono spoiler su Dark, se non l’avete visto, abbandonate la lettura ora]

La perdita di Mikkel nel 2019, porta Urlich a sospettare di Helge, sempre nel 2019. Ed è proprio questo che fa sì che Helge diventi ciò che è, nel 1953. E se Helge nel 1953 non fosse diventato l’Helge che abbiamo visto, forse nel 1986 non sarebbero iniziati gli esperimenti che hanno portato alla scomparsa di Mads nel 1986 e a quella di Eric nel 2019. Ma chi è stato ad iniziare? Chi ha dato il via a tutto? Il bambino scomparso nel 2019 o il bambino del 1953 sfigurato da un uomo venuto dal futuro? Qual è la risposta a tutto questo?

Non vi è una risposta. Ce lo fa notare Noah, alla fine. Il fatto è che tutti crediamo che se potessimo tornare indietro nel tempo, allora potremmo cambiare qualcosa. Ma non è così. Se, infatti, potessimo tornare indietro nel tempo, non faremmo altro che quello che siamo destinati a fare e, paradossalmente, non cambieremmo proprio niente. Anzi, ogni cambiamento che penseremmo di poter apportare, farebbe già parte del nostro destino. E questo ce lo dimostrano in tanti. Da Mikkel a Urlich, da Jonas a Helge.

Dark è una serie dal ritmo persistente, dalla musica penetrante, una serie che ti entra dentro e che non riesci ad espellere. Una serie in cui basta la sigla per fartene innamorare perdutamente. Una serie che non vedi l’ora di finire per avere tutte le risposte, ma quando arrivano gli ultimi cinque minuti vorresti che non finisse più. Sì, perché oltre a questa valanga di emozioni e di rivelazioni, qualche domandina Dark ce la lascia e siamo comunque costretti ad attendere la seconda stagione.

 

È una serie che funziona, nonostante l’assenza di un elemento alla Stranger Things. A Dark manca la comicità coinvolgente dei giovani protagonisti dell’altra serie di punta di Netflix, ma riesce comunque a funzionare a non cadere nel paragone, sebbene dopo i primi due episodi il paragone sia inevitabile (insomma, una cittadina, una centrale che fa cose losche, un bosco, bambini e adolescenti). La paura che Netflix potesse essere caduto nel circolo vizioso di creare serie tv simili tra loro, ad ogni modo, è venuta meno dopo il secondo episodio. Per fortuna.

L’unica (e sottolineo unica) cosa che mi ha lasciata perplessa è stata la sequenza finale benvenuto nel futuro, che a mio parere ha abbassato leggermente la qualità di tutti gli episodi precedenti. Non è stato un semplice cliffhanger ma quasi una parafrasi molto diretta e poco interessante di “ora vi facciamo una seconda stagione”. Ma li perdono, dieci episodi fantastici non possono essere cancellati da una frase.

Di seguito, le domande a cui, alla fine della prima stagione, manca una risposta:

  • Innanzitutto, non ci è stato completamente spiegato il ruolo di Noah. L’unica cosa della quale sono sicura è che sia il nonno di Ulrich (sua nonna, nel 1953, afferma di essere stata sposata con un prete ma che lui avesse poca fede, e subito dopo viene inquadrato Noah).
  • Poi, perché Michael/Mikkel si è ucciso? Non sopportava l’idea di coesistere (ormai da dodici anni) con sé stesso bambino? Provava disagio a rivedere la sua famiglia e a sapere come sarebbe andata? O c’è qualche altro motivo che non ci è stato svelato?
  • Quando old-Jonas aziona la macchina del tempo credendo di distruggere il wormhole, creando invece l’effetto opposto, cosa succede a Helge bambino, che si ritrova nel bunker degli esperimenti? Resterà fermo lì nel 1986 o tornerà indietro? Sarebbe impossibile che restasse lì perché altrimenti come potrebbe Helge avere un figlio adolescente in quegli anni?
  • E, sempre nello stesso frangente, cosa succede a Jonas quando si ritrova nel futuro? Si ritroverà nel futuro precedentemente citato da old-Jonas e inizierà il suo stesso percorso che poi lo porterà a pensare di poter cambiare le cose tornando indietro e distruggendo il wormhole, quando invece causerà di nuovo lo stesso effetto?
  • Inoltre, cosa ha detto Klaudia anziana al figlio di Helge e al padre di Urlich? Il padre di Urlich sembrava convinto che avrebbero potuto risparmiare Mads, ma in che modo? Klaudia è convinta che il passato possa essere cambiato, ma Noah dice a Bartos (a proposito, di cosa stavano parlando?) che è impossibile e che Klaudia ha torto.
  • Chi è il poliziotto con la benda, che alla fine si vede parlare al telefono con Noah? L’unica supposizione che ho da fare è che si tratti di qualcuno che abbia preso parte ad uno degli esperimenti di Noah e che possa aver subito solo lievi danni anziché l’esplosione di entrambi gli occhi. Ma di chi si tratta? Di qualcuno che abbiamo già visto o di qualcuno che è venuto dal futuro?
  • Ultimo quesito: se il giovane Urlich ha incontrato suo figlio Mikkael proprio davanti casa sua, e come lui altri personaggi hanno incontrato Mikkael e poi Jonas, possibile che non se ne siano ricordati nel futuro, come Charlotte ha fatto con Daniel in Lost?

Possiamo provare a rispondervi, a fare congetture, ad inventare. Ma la realtà è che vorremmo immediatamente entrare in un warmhole e andare nel futuro a vedere la seconda stagione già da ora. Perché poi l’abbiamo imparato: è tutto collegato.

La distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente.

-Albert Einstein

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Ventotto anni, appassionata di viaggi e letteratura e con il sogno nel cassetto di diventare scrittrice. Nel frattempo scrivo racconti nell'attesa dell'ispirazione per creare qualcosa di migliore, venero i ravioli cinesi e mi drogo di serie TV.

Commenti

16 Commenti
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    Beppe
    Dic 4, 2017 Reply

    Mi trovo generalmente d’accordo con te su molti punto, specialmente sul tuo parere sulla scena finale (davvero poco interessante, avrebbero potuta giocarsela molto meglio, così non lascia praticamente dubbi su quello che vedremo). Inoltre, tutto quell’After Effects nell’ultima puntata quando per nove puntate hanno impostato tutta l’atmosfera sull’iperrealismo delle inquadrature l’ho mal digerito.

    Ciononostante, gran bella serie, sono solo molto pessimista sulla qualità della prossima stagione.

    Inoltre, ti faccio notare che in una delle scene fimali, Jonas guarda lo schema di Klaudia e lui non é collegato in alcun modo allo “straniero” che dice di essere Jonas da grande.

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      Giulia Di Felice
      Dic 5, 2017 Reply

      Innanzitutto grazie per aver letto la recensione e per aver commentato.

      Una seconda stagione, per me, rischierebbe di cadere nel banalissimo loop (scusa il gioco di parole) dei viaggi nel tempo “a piacere”. Per la serie “dai, andiamo dieci minuti nel passato a combinare qualcosa”, quindi ho paura. Ma allo stesso tempo, appunto, vorrei rispondere a quei quesiti (nonostante mi piacciano anche le cose lasciate in sospeso).

      Per quanto concerne l’immagine finale, mi pareva di aver notato che Jonas fosse collegato all'”old Jonas” tramite un filo rosso, mentre gli altri erano collegati con un filo bianco.

      Ovviamente sono solo supposizioni, ma io personalmente tenderei a credere che sia lui, perché altrimenti non trovo altri personaggi che possano ricoprire quel ruolo. Obiettivamente tenere la lettera con se sarebbe stato l’unico modo per poterla ridare a se stesso nel futuro, non penso che ci volessero fuorviare con questa rivelazione.

      Ma, di nuovo, non possiamo saperlo (ancora)!

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    Gabriele
    Gen 24, 2018 Reply

    Ciao
    Io l’ho visto 2 volte.
    Inizialmente pensavo che Noah potesse essere Bartosh vista una lieve somiglianza e il fatto che Noah parlasse con lui alla fine, dicendo cose che solo lui poteva sapere (la visita di sua nonna) e siccome gli dice di essere diventato così per aver sofferto, cosa che ho attribuito al tradimento tra Jonas e sua zia.
    La seconda volta ho notato una somiglianza tra Noah e il direttore della centrale nucleare (2019) che del suo passato sappiamo soltanto che ha cambiato nome quando è arrivato a Winden. Ed è con lui che parla al telefono il poliziotto con la benda all’occhio.
    Però Noah potrebbe anche essere il nonno di Ulrich, e nel 1953 vediamo Tronte con delle macchie rosse sul braccio,… esperimenti del padre?

    La figlia muta porta a Charlotte un vecchio orologio con sopra il suo nome da parte di Noah che ha consegnato personalmente alla bambina. Come è collegato Noah a Charlotte?

    Quindi chi è Noah? Il marito della figlia di Klaudia? Il nipote di Klaudia? Il nonno di Ulrich?

    Riguardo il finale:
    Ci sono 2 eserciti che vogliono manipolare i viaggi nel tempo: Noah e Klaudia da quello che possiamo capire, perciò il futuro è incasinato e i viaggi nel tempo non sono un tabù, perciò visti i vestiti di Jonas e la sua domanda “in che anno siamo?”, capiscono subito venga dal passato ed è per questo che gli viene risposto “benvenuto nel futuro”
    Per quanto riguarda after effects… Bhe cavolo! Jonas ha creato un buco nero, non si può fare senza effetti speciali (gli unici a vederlo da fuori sono la figlia di Klaudia e suo marito)
    Ritengo che la seconda secondo stagione sia il completamento degli indizi lasciati in sospeso nella prima senza alcuna banalità… Insomma, 9 espisodi sono serviti soltanto a darci le informazioni necessarie a farci comprendere il decimo!
    É tutto costruito a meraviglia!
    Per fare un esempio, il caso dei 33 anni: ogni 33 anni i fatti si ripetono
    Questi sono i casi più evidenti:

    Sparisce un bambino, uno dei genitori tradisce il marito o la moglie.
    Helge, sua madre
    Mads, suo padre
    Mikkel, suo padre

    Arriva uno sconosciuto dal futuro per restare :
    1953 Ulrich
    1986 Mikkel ( e il direttore della centrale?)
    2019 Jonas

    Ma ce ne sono molti altri, i fatti sono gli stessi, cambiano solo i personaggi e il modo il cui sono collegati tra loro (i personaggi)

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      Giulia Di Felice
      Gen 24, 2018 Reply

      Ciao! Innanzitutto grazie per il commento, questa serie ha offerto spunti di riflessione molto interessanti!
      Per quanto riguarda l’identità di Noah, l’accostamento ad Aleksander (il padre di Bartosz) non sembrerebbe essere una cattiva intuizione, dopotutto sono gli unici due personaggi di cui sappiamo veramente poco. Pur essendo lui, nulla gli vieterebbe di essere anche il padre di Tronte: Noah riesce a viaggiare nel tempo, poiché abbiamo notato che ha sempre lo stesso aspetto, e potrebbe essere tranquillamente il nonno di Ulrich.
      Il collegamento tra Noah e Charlotte, invece, resta impossibile da ipotizzare anche a me.
      Tempo fa vidi una vignetta dove si faceva notare anche una certa somiglianza tra Jonas e Noah, cosa che potrebbe voler dire che sia il bisnonno di se stesso (Futurama docet) ma poi ho pensato che una cosa del genere, se non gestita attentamente, potrebbe abbassare il livello della serie (che reputo estremamente ben fatta). Tuttavia non credo che il nome Noah sia stato scelto a caso: Noè ha salvato le specie viventi dal diluvio universale, che Noah abbia salvato qualcuno da quel futuro disastroso riportandolo indietro?

      Per quanto riguarda l’architettura della serie sono completamente d’accordo con te: secondo me è stata scritta benissimo e realizzata ancora meglio. Era da tempo che non mi sentivo così “parte” di qualche cosa, anche solo da spettatrice. Posso dire con assoluta certezza che la prima stagione è tra le mie serie preferite e spero che riesca a mantenere lo stesso livello anche nella seconda!

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    Gabriele
    Gen 24, 2018 Reply

    Perché il padre si Jonas si è ucciso?
    Old Jonas racconta a Jonas prima di consegnargli la scatola e andare a trovare l’orologio nell’86 che suo padre gli ha salvato la vita, ma lo ha capito solo dopo. Perciò nel futuro scoprirà il motivo.

    Però Jonas viaggiando nel tempo non sa quello che è successo poi, si affida a quello che gli è stato raccontato da Klaudia e cerca di chiudere il varco temporale apprendone un altro. Se invece avesse riportato Mikkel nel futuro lui non sarebbe esistito, Ulrich non avrebbe tradito la moglie e non sarebbe andato nel passato, Helge non sarebbe stato portato nel futuro, i bambini non sarebbero stati rapiti e solo Klaudia sarebbe stata a conoscenza del varco temporale che si è aperto nel 1986 grazie al libro che le ha regalato Helge.

    Non è chiaro chi sia a portare Mikkel nella grotta, se Jonas, Klaudia o Helge.

    Questo invece mi è venuto in mente adesso, e potrebbe essere incoerente:
    E se tutto partisse dalla richiesta di Hanna al direttore (Alexander tideman, prima non ricordavo il nome) ? Gli chiede di rovinare la vita di Ulrich.
    Se Alexander fosse Noah e scoprisse il modo per viaggiare nel tempo dopo l’apertura del buco nero di Jonas.
    E quindi il rapimento di Mads e di Mikkel servissero solo all’arresto di Ulrich nel 1853 per mantenere la “promessa” fatta ad Hanna, senza cambiare il fatto che Ulrich attraversasse la grotta prima che Hanna parli con Alexander

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      Giulia Di Felice
      Gen 24, 2018 Reply

      Rispondo qui perché non avevo letto questo commento!
      La teoria sulla concatenazione di eventi collegati alla morte di Michael/Mikkel è plausibile, non ci avevo pensato, nonostante sia comunque abbastanza lineare come cosa.
      Per quanto riguarda il rapimento di Mikkel, invece, nì. Nel senso, il tuo ragionamento sembra sensato, ma a livello cronologico è avvenuto prima il rapimento di Mikkel e poi la richiesta di Hanna: come sarebbe possibile? Ciò che intendi sarebbe dunque che Mikkel sia stato rapito da Noah, che sarebbe Aleksander “del futuro” tornato dal futuro al giorno del rapimento di Mikkel per poi innescare tutti gli eventi? Essendo, quindi, già a conoscenza della richiesta di Hanna? Sì, forse può essere plausibile. Ad ogni modo, chiunque sia Aleksander, anche se dovesse non essere Noah, sono quasi completamente convinta che sia un personaggio di un’altra epoca.

      In più, bisogna che ci facciano capire come ha fatto Mikkel a finire nel 1986: non penso abbia attraversato il varco da solo, così come il cane di Klaudia. O c’è un altro varco, o qualcuno lo ha effettivamente rapito.

      Non ci resta che attendere la seconda stagione, ho temuto tanto per il rinnovo e invece per fortuna è stata rinnovata! Fammi sapere se dovessi avere nuove teorie, è molto interessante avere uno scambio di vedute su serie come queste!

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        Valentina Dini
        Mar 4, 2018 Reply

        Buonasera, io ho solo una domanda, ma come può essere hold-jonas a innescare tutto nel passato se viene dal futuro e manda se stesso giovane nel futuro,nel senso il varco esisteva già

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    Gabriele
    Gen 30, 2018 Reply

    Mi sono appena accorto che c’era un commento in mezzo ai miei 2 commenti!!
    E ho appena letto anche quello dopo

    Sisi! Sono convinto anch’io che Noah sia il padre di Tronte

    Stavo ipotizzando come sarebbe l’albero genealogico se Noah fosse sia il padre di Alexander che di Tronte, ma non penso che possa essere Jonas

    Sì, ma sarebbe fin troppo complicato quello che ho scritto nell’ultimo commento

    Il nome Noah é sicuramente riferito a quello, dato che in italiano durante uno dei dialoghi con Helge lui dice di essere Noè.
    Però sul libro che ha Tronte mentre attende che “Mads tornerà a vivere” alcune pagine sono state strappate, e se no ricordo male, loro hanno incontrato sia Claudia che Noah, quindi è possibile che Noah migliori le cose alla fine.

    Ipotizzando che Noah sia sia il padre di Tronte che di Alexander, correggimi se sbaglio, l’albero genealogico sarebbe più o meno:
    – tronte e Alexander sono fratelli
    – Alexander é lo zio di Ulrich
    – Noah é il nonno paterno di Bartosh
    (Claudia é la nonna materna di Bartosh)
    – Ulrich è io cugino di Bartosh
    – Mikkel é il figlio di Ulrich
    – Jonas é il figlio di Ulrich
    – Jonas ha tradito suo cugino di secondo grado con sua zia

    L’altra famiglia invece è:
    Helge é il padre di Peter, che è sposato con Charlotte.
    La figlia va a letto con il fratello di Mikkel, la sorella é fidanzata con il bambino rapito

    Solo 2 famiglie…

    Mi sfugge il grado di parentela tra il poliziotto Tideman e Claudia

    Noi vediamo chiaramente Mikkel sparire nel nulla mentre corre con Jonas perché un secondo c’è, il secondo dopo no. Ma in quel momento Jonas vede suo padre sporco di sangue nero, una sua “normale” visione.
    E poi vediamo chiaramente Mikkel uscire dalla grotta, poco dopo vediamo Jonas arrivare nel futuro.
    POTREBBE essere stato lui. Tra l’altro Noah ed Helge non l’avrebbero portato attraverso la grotta, e Claudia non ha fatto viaggiare nessuno nel tempo.

    A me piace un sacco parlare di serie come questa!!!

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      Giuliadenver
      Mar 15, 2018 Reply

      Il poliziotto Tideman è il padre di Claudia! Nonno di Regina… mamma di Bartosh… e nel 2019 non si parla di lui!

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    Gabriele
    Gen 30, 2018 Reply

    Però, probabilmente è una scelta del regista, noi ci stiamo dimenticando di una cosa che probabilmente è molto importante: il ragazzo con i capelli rossi che sparisce all’inizio.
    Gli viene data molta importanza, per poi passare nel dimenticatoio.
    Chissà che ruolo ha la sua famiglia nella storia

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    posted by
    Valentina Dini
    Mar 4, 2018 Reply

    Buonasera, io ho solo una domanda, ma come può essere hold-jonas a innescare tutto nel passato se viene dal futuro e manda se stesso giovane nel futuro,nel senso il varco esisteva già

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    posted by
    Gabriele
    Mar 14, 2018 Reply

    Buonasera Valentina
    Il buco nero (wormhole) nella grotta é stato aperto dalla centrale nucleare. Il buco nero che apre old Jonas all’interno del primo buco nero é uno squarcio che manda avanti Helge e Jonas di 33 anni, come torneranno indietro ci verrà spiegato nella seconda stagione

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    Coline
    Mag 9, 2018 Reply

    Salve ho una domanda: chi vede nella grotta old Jonas mentre apre il varco? Un ragazzo con il volto coperto di sangue. Non lo riconosco, chi è?

  9. Avatar
    posted by
    Coline
    Mag 9, 2018 Reply

    Domanda: chi vede old Jonas nella grotta durante finale? Un ragazzo con il volto coperto di sangue, chi è?

  10. Avatar
    posted by
    Mel
    Giu 9, 2018 Reply

    L’unica cosa che mi manda veramente fuori di testa é:
    Comé possibile che mikkail diventi padre di un ragazzo che é più grande di lui quando sparisce.. E soprattutto comé possibile coesistere se sono la stessa persona.. Il padre di Jonas cioè mikkail si ammazza mesi prima della sparizione di se stesso.. Come può essere che lui grande veda lui piccolo se sono la stessa persona..!?!?!

  11. Avatar
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    Jera XI La forza
    Nov 8, 2018 Reply

    Fermo restando che anche io ho visto la serie Dark, anche io sono fin da piccolo stato affascinato da tutto quello che ha a che fare con il tempo e la relatività estesa di Einstein.
    Da alcuni mesi sto studiando la teoria dei nodi temporali :-), io ho solo una cosa da dirti se la teoria del tempo ti affascina non abbandonarne la ricerca della comprensione, e se ti interessa magari approfondire contatta “The Sleepwalkers” su facebook.

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