Dublino in 4 giorni: cosa vedere e dove andare

Dublino in 4 giorni: cosa vedere e dove andare

Vivere a Dublino mi ha permesso di scoprire la città a piccole dosi, portandomi inconsciamente a “prendermela comoda” quando si è trattato di esplorare sia il centro che i dintorni, a differenza di un turista concitato che ha un tempo limitato per visitare tutti i luoghi di interesse.
Ho potuto concedermi un weekend intero per ogni museo, ristorante, paesino o sobborgo, e ho avuto tutto il tempo di stendere la mia personale lista di tappe da non perdere e di quelle che è meglio evitare.
Ma quando ho dovuto organizzare un itinerario di quattro giorni per un’amica che è venuta a trovarmi ho realizzato quanto possa essere arduo concentrare il vero spirito di questa città in meno di una settimana.

case dublino
Le tipiche case dublinesi con le porte colorate

Partiamo dalle nozioni basilari: Dublino è una capitale molto piccola. Per certi versi non sembra neanche una città, soprattutto per via dell’accoglienza calorosissima dei suoi abitanti e della poesia di certi quartieri un po’ (o molto!) decadenti. Chi vive qui da anni mi racconta spesso che non è affatto raro incontrare volti familiari passeggiando per il centro, proprio come in un paesino, utopia pura nelle metropoli come New York o la vicina Londra. Le sue dimensioni contenute fanno parte del suo fascino, ma questo non significa che manchino i luoghi da visitare.
Il centro città lo si scopre in un paio di giorni, tre al massimo se ci si vogliono concedere lunghe soste nei musei, perciò se pianificate di stare a Dublino per più di un weekend non sedimentatevi in città: le vere meraviglie di questa contea sono in periferia e nei paesini a ridosso della capitale, dove si scopre la vera Irlanda da cartolina.

Ecco quindi l’itinerario ideale che ho progettato per un tour di quattro giorni tra la città e le sue vicinanze. Tutte le tappe sono raggiungibili comodamente con i mezzi pubblici, e se amate camminare riuscirete a percorrerle senza dover prendere il taxi neppure una volta 🙂

Quattro giorni alla scoperta di Dublino

Cosa mettere in valigia: sembra scontato dirlo, ma a Dublino non fa mai caldo, perciò dimenticatevi shorts o magliette senza maniche anche se il vostro viaggio è in estate. Il meteo impazzisce spesso e volentieri, e non è raro sperimentare tutte le quattro stagioni concentrate in in una sola giornata. L’abbigliamento ideale qui è a strati, con una t-shirt e una felpa insieme a una giacca a vento o un impermeabile. La sciarpa, pesante o leggera che sia, è praticamente irrinunciabile, perché quasi sempre tira vento (e no, non è mai una brezza calda e leggera). Per lo stesso motivo, gli ombrelli sono inutili nonostante la pioggia frequente, a meno che non siano grandi e rinforzati, perché le violente folate di vento li rompono quasi sempre. Munitevi di impermeabile con il cappuccio come fanno quasi tutti gli irlandesi e sperate che il tempo sia clemente durante il vostro soggiorno! I mesi ideali per visitare Dublino e l’Irlanda sono quelli estivi, dove le tormente di vento sono meno frequenti e la temperatura si aggira intorno ai 15 gradi.

Giorno 1: centro città

O’Connell street

Se il vostro alloggio si trova in periferia prendete un autobus urbano qualsiasi (praticamente tutti passano per il centro) e scendete a O’Connell street oppure O’Connell bridge. Il biglietto si fa direttamente sul bus, ma ricordate di portarvi l’ammontare esatto in moneta per la vostra tratta, perché non viene erogato il resto. In alternativa, potete acquistare un biglietto giornaliero per il bus turistico (hop on – hop off), che fa il giro del centro città e vi consente di scendere e salire a piacimento per tutto il giorno.

Prendetevi qualche minuto per fotografare la vista magnifica del fiume Liffey, che taglia in due la città, e ammirare i numerosissimi ponti pedonali che lo attraversano, tutti con uno stile diverso.

Il fiume divide la città in due fin dai tempi antichi, quando lo status sociale degli abitanti era strettamente legato al lato in cui vivevano: a sud gli abbienti e i borghesi, a nord i lavoratori. Ancora oggi, benchè non esistano più divisioni sociali così nette, la parte sud della città è considerata quella più costosa e raffinata.

Jim Larkin
Statua di Jim Larkin con lo spire sullo sfondo

Proseguendo verso nord e percorrendo l’affollata O’Connell Street, potrete vedere The Spire, lo spillo, forse l’unico vero monumento moderno della città. Il nome dice già tutto: è praticamente uno spillo alto 120 metri, illuminato di notte, che rappresenta la lotta per l’indipendenza irlandese dagli inglesi (vi accorgerete che è un tema a cui gli irlandesi tengono moltissimo) e si tratta, ad oggi, della scultura più alta del mondo.
Sulla stessa via ci sono anche l’enorme ufficio delle Poste centrali e diverse statue che rappresentano i personaggi storici che hanno contribuito al raggiungimento dell’indipendenza. O’Connell street con le sue traverse è anche l’area dello shopping per eccellenza: pregna di negozi e centri commerciali (uno su tutti l’immenso Jervis centre su Abbey street) è la meta preferita per chi desidera fare acquisti nel weekend. Se siete a caccia di souvenir, di certo non vi sfuggiranno le numerosissime filiali di Carroll’s disseminate in tutto il centro città – se amate i regalini irish style, sarà il vostro paradiso.

Temple bar

Proseguendo invece verso sud da O’Connell bridge vi ritroverete immersi in quello che è indubbiamente il quartiere più famoso e caratteristico di tutta Dublino, Temple Bar.

temple bar
Temple bar

Impossibile non restare a bocca aperta davanti agli scorci poetici delle vie pedonali costellate da pub tipici, artisti di strada, caffetterie e negozietti. Temple Bar è anche la dimora del pub omonimo, il più famoso di Dublino, che dà il nome a tutto il quartiere ed è sempre straripante di turisti: difficilmente riuscirete a sedervi a bere una birra, ma non rinunciate comunque a fare un giro al suo interno per respirare l’inimitabile atmosfera di convivialità irlandese e ascoltare i concerti di musica dal vivo che si tengono praticamente a ogni ora del giorno.

Non dimenticate di scattare una foto alla statua di Molly Malone (se siete fortunati sentirete la canzone dei The Dubliners a lei dedicata in qualche pub) e darle una palpatina: pare sia l’equivalente irlandese della nostra Giulietta di Verona 🙂
Dove pranzare: se volete sperimentare la vera cucina irlandese, vi stra-consiglio un pranzo al Quays restaurant, sulla stessa via del Temple Bar. Oltre alla tipicissima Irish breakfast (che per noi è praticamente un pranzo), servita fino alle 12, il lunch menu comprende il gustosissimo stufato alla Guinness, il cottage pie e svariate altre specialità come l’immancabile burger della casa, che qui troverete in ogni pub e ristorante. Il Quays al piano di sotto è anche un pub, perciò potrete fermarvi anche per una birra dopo pranzo.

Trinity College

A ridosso di Temple bar c’è il college più famoso della città, che nel corso dei secoli ha ospitato studenti illustri del calibro di Oscar Wilde, Samuel Beckett e Bram Stoker. Il suo parco immenso e il campo da rugby vi faranno immediatamente tuffare nell’atmosfera da college britannico, insieme ai suoi numerosi edifici a cavallo tra l’antico e il moderno.
Una tappa al Book of Kells, la famosa libreria settecentesca che si vede spessissimo immortalata in foto, è d’obbligo. Impossibile non rimanere affascinati alla vista dei volumi antichissimi e degli scaffali in legno che si stagliano fino al soffitto. Al suo interno è inoltre custodita l’arpa simbolo dell’Irlanda.

Book of Kells
Book of Kells

Passando dall’antico al moderno, all’interno del campus trovate anche la bellissima Science gallery, un incrocio tra un museo d’arte e una galleria scientifica in cui tutte le opere sono interattive. Il tema della mostra varia circa ogni tre mesi – potreste trovarvi immersi nel mondo della crittografia o in una fattoria del futuro – e l’ingresso è sempre gratuito.

Monumento a Oscar Wilde e musei

Uscendo dal Trinity College e proseguendo verso est, incontrerete quasi subito il parco di Merrion Square, dove vi attende un rilassatissimo Oscar Wilde di pietra per un’immancabile foto. In quest’area sono presenti numerosissimi musei nazionali, tra i quali la National Gallery, il museo archeologico e il museo di storia naturale, oltre alla national library. La scelta è davvero ampia e sta a voi scegliere quello che più vi attira. Il mio consiglio è di non cercare di visitarli tutti, perché il rischio di non goderseli appieno per la troppa fretta è davvero enorme.

castello di dublino
Cortile del Dublin castle

Dublin Castle

Proseguendo verso ovest e lasciandovi il Liffey sulla destra, arriverete nei pressi del Dublin Castle: questo maniero medievale rappresenta per gli irlandesi il simbolo dell’occupazione britannica, in quanto fu per lungo tempo la residenza del Vicerè inglese. Oggi il castello è accessibile e visitabile dai turisti (della costruzione originale è rimasta soltanto una torre), insieme agli appartamenti reali e al bellissimo giardino sud, perfetto per godersi un momento di relax. Sempre nei pressi del parco troverete la Chester Beatty Library in cui vengono allestite esposizioni e mostre culturali alle quali si può accedere gratuitamente.

cattedrale san patrizio
Cattedrale di san Patrick

Cattedrale di San Patrick

Non si può dire di essere stati a Dublino senza aver visitato la chiesa del suo patrono, san Patrick (Paddy per gli irlandesi, non cadete mai nel grossolano errore di abbreviarlo in Patty), che secondo la leggenda scacciò i serpenti dall’Irlanda. Uno dei simboli del Paese, il trifoglio, è strettamente legato a questo santo, che pare lo usasse per spiegare metaforicamente il concetto della Trinità.
La cattedrale protestante a lui dedicata, in stile gotico, si trova a dieci minuti a piedi dal centro e accoglie per tutto il giorno i turisti, sia per raccogliersi in preghiera che per assistere ai tour guidati che si svolgono circa ogni ora, in cui viene raccontata la storia del santo e della chiesa.

St Stephen’s green

Dopo una lunga giornata passata a visitare monumenti, chiese e musei non c’è nulla di più rilassante di una passeggiata nel bellissimo parco di St Stephen’s green, poco a sud del centro. Questi giardini del diciannovesimo secolo sono una delle oasi di pace predilette dai dublinesi: oltre a panchine e vialetti in cui scaricare lo stress in mezzo al verde, troverete un laghetto in cui poter ammirare cigni, anatre e anche i tipici gabbiani dublinesi grandi come polli 🙂
A ridosso del parco c’è un bellissimo centro commerciale che porta il suo stesso nome: un giro al suo interno vale la pena anche solo per ammirare la sua meravigliosa architettura e gli arabeschi del soffitto. Proprio davanti al centro commerciale trovate poi Grafton Street, un’altra delle vie simbolo dello shopping dublinese. Anche qui gli artisti di strada non mancano mai.

Per la cena, superfluo dirlo, andate assolutamente in un pub. Ognuno ha il suo menù e le sue specialità, e i piatti sono sempre preparati al momento. Sorseggiare una pinta di birra spiluccando fish & chips davanti a una partita di rugby (ce n’è sempre una in tv) vi farà sentire più irlandesi che mai.

Giorno 2: Phoenix park, Guinness Storehouse e giro per l’anello esterno

Il secondo giorno di permanenza a Dublino dovrete usare i mezzi pubblici molto più di quanto abbiate fatto nel primo: l’itinerario prevede infatti di esplorare l'”anello esterno” di Dublino, ovvero la parte del centro città meno a ridosso del Liffey. Essendo più ampie le distanze da coprire, ricorrere ai bus sarà quasi d’obbligo, tuttavia non è impossibile riuscire a camminare da una tappa all’altra. Ma vi avverto, il conto dei chilometri a fine giornata si aggirerebbe intorno alla ventina!

obelisco phoenix park dublino
Obelisco Wellington

Phoenix Park

Grande, enorme, immenso. Non credo esistano aggettivi più calzanti per Phoenix Park, l’enorme macchia di verde nella parte nord-ovest della città che potete scorgere su qualsiasi mappa. 11 chilometri di perimetro per 700 ettari, che gli conferiscono il titolo di uno tra i parchi più grandi di tutta Europa.
Le principali attrazioni al suo interno sono Áras an Uachtaráin, la residenza del presidente irlandese, l’obelisco (enorme anche quello!) dedicato al duca di Wellington e lo zoo di Dublino, molto amato dai più piccoli.
Il parco è molto famoso anche per essere la dimora di circa 400 cervi, che furono introdotti nel diciassettesimo secolo e si possono ammirare liberi nella natura.
Phoenix park è ideale da girare in bicicletta o per godersi una corsa mattutina in mezzo alla natura.

Guinness Storehouse

Io che non sono una gran bevitrice di birra eviterei volentieri questa tappa, ma sarebbe davvero difficile trascurarla in un itinerario che si rispetti. Il Guinness Storehouse, la storica fabbrica dove da quasi 300 anni viene prodotta la birra più amata d’Irlanda, si trova nella zona sud ovest della città, dove tra l’altro sorge anche l’ex dimora di sir Arthur Guinness, il suo inventore.
Il museo annesso alla fabbrica è aperto tutti i giorni dalle 9:30 alle 17 e propone un tour guidato attraverso tutte le fasi di produzione della birra Guinness, dalla preparazione, all’imbottigliamento, all’advertising. Durante il tour non mancheranno gli assaggi di birra, perciò se siete astemi come me ricordate di portarvi dietro qualcuno a cui sganciare il vostro bicchiere da degustazione 🙂
Il fiore all’occhiello dello stabilimento è indubbiamente il Gravity bar all’ultimo piano, dal quale si può ammirare tutta la città gustando una pinta di Guinness.
Il biglietto d’ingresso costa circa 20 euro ed è consigliabile acquistarlo online per saltare la fila all’ingresso.

Aviva Stadium

Spostandoci dall’estremo ovest all’estermo est del centro città, il paesaggio circostante cambia totalmente: gli agglomerati di case popolari e fabbriche lasciano il posto alle villette con giardino e la folla si dirada pian piano rivelando una delle zone più tranquille e al contempo gradevoli della città. Proprio in questa impensabile cornice sorge l’Aviva Stadium, il celebre stadio dedicato a rubgy e calcio ultimato nel 2010, che ha preso il posto del vecchio Landsowne stadium. La sua struttura modernissima, circolare e totalmente ricoperta da pannelli in vetro lo rende uno spettacolo anche solo dall’esterno, ma a richiesta è possibile visitarlo anche internamente rivolgendosi al banchetto turistico informativo che si trova proprio davanti agli ingressi.

Sandymount

Sandymount, a poca distanza dall’Aviva Stadium, non è affatto un quartiere turistico, ma trovo oltraggioso che la grande maggioranza dei turisti che visitano Dublino se ne vada senza aver visto il mare. A Sandymount, che sembra in tutto e per tutto un paesino a sé stante anziché un quartiere, sorge una piccola e pittoresca spiaggia lungo la quale passeggiare e ammirare l’andirivieni di traghetti e navi merci in partenza per l’Inghilterra a ogni ora del giorno.

Grand Canal dock
Grand Canal dock

Mulligans, uno dei miei gastro pub preferiti, si trova proprio in quest’area, e ovviamente vi consiglio una sosta anche solo per ricaricare le batterie dopo un’altra giornata pienissima.

Grand Canal Dock

Per terminare la giornata l’itinerario prevede una passeggiata nel quartiere più moderno della città, divenuto l’hub tecnologico in cui sono sorte le filiali di aziende come Google, Facebook e Airbnb. Dopo aver visitato il centro storico rimarrete stupiti da quanto gli edifici in quest’area, incredibilmente contemporanei, contrastino con la semplicità delle classiche case coi mattoni rossi del resto di Dublino. La parte esteticamente più affascinante, specialmente di sera, è la piazza in cui sorge il Bord Gais Energy Theatre, un teatro realizzato quasi interamente in vetro dove poter assistere a spettacoli e musical per tutto l’anno. Il costo dei biglietti, però, non è purtroppo per tutte le tasche.

Giorno 3: Dún Laoghaire, Sandycove e Killiney

Avete respirato, vissuto e scoperto Dublino in ogni suo angolo: è il momento di esplorare i paesini che la circondano. Fortunatamente la DART, la linea metropolitana che attraversa la città, vi porta comodamente dal centro a tutti i luoghi di interesse nei dintorni, senza bisogno di altri mezzi. Acquistate un biglietto giornaliero e prendete il primo treno il direzione Bray, per iniziare l’itinerario del giorno.

Dun Laoghaire pontile
Pontile est di Dun Laoghaire

Dún Laoghaire

La prima tappa è Dún Laoghaire (che si pronuncia Dunleary), un piccolo gioiello costiero che poco o nulla a che fare con Dublino. Vi accorgerete di quanto le case qui siano totalmente diverse, soprattutto le splendide ville dai colori tenui che si affacciano sul porto racchiuso tra i due pontili est e ovest, con i due fari gemelli a chiudere l’abbraccio. Dún Laoghaire è una cittadina elegante, incredibilmente curata e decisamente romantica. Una passeggiata sul pontile est è perfetta per le coppie, ma anche per chi ama ammirare il mare, accomodarsi per leggere un libro o fotografare la scogliera mozzafiato con la città sullo sfondo. Non è raro vedere all’opera le piccole imbarcazioni della scuola di vela, quasi sempre operativa nei weekend.
Non dimenticate di fare tappa al dlr Lexicon, la biblioteca cittadina, che è indubbiamente la mia preferita in tutta la regione. Tre piani di edificio modernissimo, dove studenti, bambini e lettori convivono serenamente condividendo gli immensi locali dello stabile – utopia pura per noi.
Per pranzare troverete diversi ristoranti davanti al mare, dove se il clima è vostro alleato potrete accomodarvi sui tavoli esterni. E per quanto possa fare freddo, non andatevene senza aver preso un gelato da Teddy’s, un’istituzione cittadina.

Sandycove e la torre di Joyce

Camminando dal centro di Dún Laoghaire verso sud, lasciandovi il mare sulla sinistra, arriverete alla tranquilla Sandycove, che ricorda in tutto e per tutto uno dei nostri paesini costieri (non fosse per la temperatura invernale!). Proseguendo sul lungomare, troverete un’insenatura che nasconde una spiaggetta, dove spesso e volentieri c’è qualche temerario che si butta in acqua. Seguite le indicazioni per il James Joyce Tower and musem, che si trova poco più in alto, ed entrate nella pittoresca Martello tower, la torre sul mare dove Joyce visse per una settimana e che viene menzionata nell’incipt dell’Ulisse, una delle sue opere più importanti. Al suo interno sono custoditi gli effetti personali di Joyce e potete trovare ancora intatta la sua stanza da letto. La torre è aperta tutto l’anno e l’ingresso è gratuito.

Stanza di James Joyce
Stanza di James Joyce

Killiney

Riprendete la DART, sempre in direzione Bray, e proseguite fino a Killiney, un paesino dove risiedono molti vip irlandesi, compreso Bono degli U2. C’è davvero poco da commentare qui: appena scesi dal treno vi ritroverete subito al cospetto di una tra le più belle spiagge della contea, che si estende per un buon paio di chilometri. Rimarrete incantati dalla magia delle spiagge irlandesi e dalla pace che sanno trasmettere.

killiney
Spiaggia di Killiney

Lasciata la spiaggia, preparatevi a una scarpinata: la prossima tappa è infatti Killiney hill, la collina che sovrasta tutto il paese, che si raggiunge semplicemente seguendo la salita che porta in centro. Nel parco della collina troverete un antico obelisco e una piramide il cui ultimo gradino è la roccia dei desideri, alla quale (in silenzio) potrete chiedere quel che volete.

piramide killiney
Piramide su Killiney Hill

Concedetevi una meritata sosta al Druid’s chair, il pub a ridosso della collina, che prepara degli scones spettacolari!

Giorno 4: Malahide e Howth

Dopo i paesi a sud di Dublino, è la volta di visitare quelli a nord. Sempre la DART, stavolta in direzione Howth o Malahide, vi porterà comodamente a destinazione in meno di mezz’ora dal centro.

Malahide castello
Malahide castle

Malahide

Questo borgo costiero è famoso per ospitare l’omonimo castello, che per quasi otto secoli è stato la residenza della famiglia Talbot. Costruito nel 1200 e rimasto di proprietà dei Talbot fino agli scorsi anni ’70, quando l’ultima erede decise di cederlo al governo irlandese, si tratta di uno dei castelli più pregni di storia della contea, le cui stanze ripercorrono i diversi periodi vissuti dalla casata, che riempì la sua residenza con arredi e colori provenienti da tutti i Paesi del mondo, specialmente il sud America.
Vi consiglio caldamente il tour guidato, che dura circa 45 minuti: la guida è incredibilmente coinvolgente e racconta tutte le vicissitudini dei Talbot in maniera magistrale. Potreste addirittura riuscire a vedere il fantasma che infesta il maniero 🙂
Non dimenticate di visitare che i giardini botanici che circondano la tenuta, dove oltre a decine di specie vegetali vivono anche quattro pavoni – io ovviamente non sono stata così fortunata da trovare il maschio, ma le “pavone” femmine adorano farsi fotografare dai turisti!

Howth

Non ci si può non innamorare di Howth: non solo per il famoso salmone che qui viene pescato e preparato a regola d’arte, ma anche per le adorabili foche che si possono ammirare dal porto e per le sue scogliere da dir poco incantevoli.

howth
Vista sull’Ireland’s eye dalle scogliere di Howth

Howth è un perfetto connubio tra cultura, natura e buona cucina, la combinazione ideale per chiunque cerchi una meta che racchiuda in sé tutto lo spirito di questo Paese.
Godetevi un buon filetto di salmone al porto, scattate qualche foto al faro e poi dirigetevi verso le cliffs scegliendo il percorso che più fa per voi: ne esistono quattro indicati da diversi colori, dal più semplice al più difficile, che percorre tutta la penisola e richiede circa 3 ore per essere completato.
Arrampicarsi sulle scogliere vi regalerà una vista impagabile sull’Ireland’s eye (l’isola disabitata che si può ammirare nei giorni in cui il cielo è terso) e anche un po’ di brividi (sarete praticamente a strapiombo sul mare), tra rocce, piante autoctone, distese di verde in ogni stagione e un orizzonte che sembra non avere fine.
Howth è tutta da vivere, amare e tenere nel cuore.

Il tour di Dublino è concluso!
Ovviamente ci sarebbero innumerevoli altri posti da visitare, ma per 4 giorni di vacanza questi sono sicuramente gli irrinunciabili.
Ho raccolto tutte le tappe del mio itinerario in una mappa che potete comodamente scaricare o salvare per ogni evenienza:

Quali sono i luoghi di questa città che vi hanno più colpito in assoluto?

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Blogger, web designer, a volte scrittrice analogica. Nerd repressa causa incompatibilità con la matematica. Mens sana in corpore pigro. Sogno di scrivere un e-book al giorno e di smetterla con le frasi brevi nelle biografie.

Commenti

4 Commenti
  1. posted by
    5 destinazioni europee da non perdere nel 2017 | Forelsket
    Dic 28, 2016 Reply

    […] di tutta Europa. La capitale dell’Irlanda del nord, da sempre surclassata dalla vicina Dublino e dalle altre città della Repubblica d’Irlanda per numero di turisti, sta lentamente […]

  2. Avatar
    posted by
    giuseppe.florio
    Gen 24, 2019 Reply

    bravissima

  3. Avatar
    posted by
    Debora Castagnoli
    Gen 12, 2020 Reply

    Ciao, saremo a Dublino i primi giorni di febbraio, mi piace molto il tour che hai progettato, mi piacerebbe seguirlo ma mi domandavo se non sia troppo freddo per visitare le spiagge e i paesini della costa, vedi giorno 3.
    Ti ringrazio anticipatamente nel caso tu possa darmi una risposta (non so se è il canale giusto..)
    Debora

    • Avatar
      posted by
      Susanna Marsiglia
      Gen 12, 2020 Reply

      Ciao, grazie per il tuo commento! 🙂
      Il meteo è sempre una lotteria a Dublino, ma non farti scoraggiare, la temperatura non scende quasi mai sotto lo zero. L’unico grosso problema nei paesini costieri è il vento, che in questo periodo può essere molto fastidioso, ma ti basta munirti di una giacca a vento pesante e di una sciarpa e ti godrai comunque l’esperienza! Se poi il freddo diventa insopportabile puoi sempre trovare rifugio in uno dei ristoranti del porto, che hanno un’atmosfera meravigliosa e dell’ottimo “comfort food” 🙂

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