Uno dei quartieri più poveri del mondo, Manshiyat Naser a Il Cairo, è ormai una monumentale opera di arte di strada, grazie al celebre artista franco-tunisino El Seed.
Le facciate di circa 50 edifici adesso formano una straordinaria opera realizzata in nero, bianco, turchese e ocra. Il graffito riproduce scritte arabe, che prendono vita, trasformandosi in un insieme coerente solo osservata interamente da un punto specifico, dalla collina del Muqattam.
L’artista ha spiegato che il suo intento era quello di spingere gli abitanti del quartiere, in maggioranza cristiani copti, a guardare con occhi diversi al luogo in cui vivono.
Manshiyat Naser non è infatti un luogo facile in cui crescere e vivere: è noto ai più come “garbage city” (città spazzatura), e i suoi abitanti sopravvivono rovistando tra i rifiuti e riciclando qualsiasi cosa risulti riutilizzabile
“Con il mio nuovo progetto, ‘Percezione’ – scrive El Seed sulla sua pagina facebook – voglio mettere in discussione il livello di giudizio e l’idea sbagliata che una società può formarsi su una comunità, per via delle differenze che esistono”
Nei calligraffiti si leggono le parole di San Atanasio di Alessandria, un vescovo copto del III secolo, “chiunque voglia vedere chiaramente la luce del sole deve prima pulirsi gli occhi”.