Frida Kahlo: la colonna spezzata

Frida Kahlo: la colonna spezzata

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Il sei luglio si festeggia l’anniversario della nascita di una delle più grandi pittrici contemporanee: Frida Kahlo.

Famosa per i suoi dipinti, per il suo modo di vestire, per il mono-sopracciglio e per i suoi comportamenti trasgressivi che l’hanno consacrata come una delle icone più famose del Novecento.

Frida nacque il 6 luglio del 1907 a Cayoacàn; figlia di una coppia singolare: il padre era un fotografo ebreo ateo di origine tedesca, mentre la madre una cattolica messicana di origini indigene. Terza di quattro figli, il nome originale della pittrice era Magdalena Carmen Frieda, che però decise di cambiare in Frida a seguito dell’ascesa in Messico del movimento anti fascista degli anni Trenta.

Nel 1923 il padre la iscrisse ad una delle scuole più prestigiose della città, e qui la giovane Frida iniziò a coltivare il suo interesse per la politica di sinistra e per le opere di un artista che dipingeva murales, uno dei quali destinato all’auditorium della scuola: Diego Rivera.

L’incontro di Frida con la pittura

Il 17 settembre 1925 accadde un episodio che cambierà per sempre la sua vita: l’autobus sul quale viaggiava si scontrò con un tram fuori controllo ed una spranga le si conficcò lungo il fianco.

Frida subì la rottura di parecchie vertebre, della clavicola, di due costole e del bacino, mentre la gamba destra riportò ben undici fratture e il piede destro rimase schiacciato. L’asta che l’aveva colpita le era entrata dal fianco ed era fuoriuscita dalla vagina, tanto che la stessa Kahlo dirà, scherzando, che quell’episodio le aveva fatto perdere anche la verginità. A questo si aggiunga anche la malformazione della spina bifida, che i genitori avevano scambiato per poliomielite.

Il tempo di convalescenza fu molto lungo e doloroso: passò un mese in ospedale ingessata e in trazione, e altri mesi a letto a casa.

La noia era una tortura insostenibile, quasi peggiore del dolore fisico. Cercò in ogni modo di tenersi occupata e i genitori decisero di regalarle una tela e dei colori. Da questo momento di difficoltà, la Kahlo trovò una nuova passione, un qualcosa che le permettesse di andare avanti e di sopportare il dolore. Decise di intraprendere la carriera di artista, prospettiva fino ad allora mai presa in considerazione visto che la ragazza, prima dell’incidente, sosteneva di voler diventare medico.

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Quando finalmente si riprese, decise di mostrare i suoi lavori a quell’artista che aveva tanto suscitato il suo interesse: nel 1928 mostrò le sue tele a Diego Rivera chiedendogli se avesse talento, la risposta di Diego fu “Assolutamente sì!”.

Rivera era conosciuto per essere un donnaiolo incallito, incapace di resistere davanti ad una bella donna; sembra quasi una conseguenza inevitabile che un carattere forte come quello di Frida lo attirò fin da subito, tanto che intrecciarono una relazione. La coppia si sposò l’11 agosto del 1929, nonostante la famiglia di Frida non approvasse quel matrimonio visto che Rivera era già stato sposato per ben due volte.

Nonostante la Kahlo abbia detto una volta che sposare Diego Rivera fosse stata una delle più grandi tragedie della sua vita, è innegabile che quel rapporto e quel sentimento così forte e così tormentato abbia influenzato irrevocabilmente lo stile artistico dell’uno e dell’altra: ad esempio Frida acquisì lo stesso interesse del marito per la cultura indigena messicana, riflettendosi nel suo modo di vestire, tipico delle donne della regione del Tehuantepec.

I primi anni di matrimonio trascorsero felici, anche se la donna fu costretta ad abortire poichè il suo corpo non era in grado di portare avanti una gravidanza.

Ma, benchè la coppia fosse sinceramente innamorata, Diego Rivera non poteva fare a meno di tradire la sua Frida con altre donne, anche con la sorella di quest’ultima, Cristina. La pittrice ne fu devastata, ma da quel momento decisero di impostare la loro relazione su basi diverse: sarebbero stata una coppia aperta, liberi di fare sesso con chi volevano.

E per qualche tempo l’accordo sembrò funzionare, Frida ebbe numerosi amanti, sia uomini che donne. Ma la sua vera vendetta nei confronti del marito fu la relazione clandestina intrecciata con il russo esiliato Leon Trotsky, da sempre mito di Rivera.

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La sua dedizione alla pittura non l’aveva mai abbandonata, nemmeno nei momenti più bui e infelici, ed è proprio durante questi anni che la sua tecnica pittorica si fa più raffinata ed esorcizzante: ella dipinge la sua realtà con fini espiatori.

La tela “Autoritratto con corona di spine” è un caso lampante: la donna indossa la corona che richiama la stessa corona che Gesù indossò sulla croce e un colibrì, simbolo delle anime dei guerrieri aztechi uccisi in battaglia.

Il mondo dell’arte inizia ad accorgersi sempre più curiosamente di questa bizzarra pittrice messicana e nel 1938 Frida tiene una mostra personale in una galleria di New York, seguita da una seconda a Parigi.

Nel 1939 Frida Kahlo e Diego Rivera, quest’ultimo venuto a conoscenza della relazione della moglie con Trotsky, avvieranno le pratiche di divorzio, anche se questo non portò a grandi cambiamenti nelle loro vite, dal momento che i due continuarono a vedersi ogni giorno.

L’unica differenza è che la Kahlo, per sentirsi economicamente indipendente da Rivera, iniziò a dipingere con grande impegno.

L’8 dicembre del 1940 si risposò con Diego Rivera. L’episodio che fece da collante alla coppia fu la morte di Trotsky, ucciso per mano di un agente della NKVD. Nonostante sapesse che il marito non le sarebbe stato fedele, la donna acconsentì lo stesso, in nome del grande sentimento che li legava e che non poteva tenerli separati troppo a lungo.

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La sua salute, nel frattempo, andava peggiorando, la sua colonna vertebrale era provata a tal punto che dovette passare quasi un anno in ospedale. Il suo corpo dolorante fu quasi sempre il soggetto prescelto per i suoi quadri. “La colonna spezzata” può considerarsi il dipinto-emblema di questo periodo di sofferenze: il corpo trafitto dai chiodi, la colonna vertebrale sostituita da una colonna spezzata e delle candide lacrime che scendono dal suo volto. Nessun quadro potè rappresentare al meglio tale sofferenza.

Frida Kahlo morì il 13 luglio del 1954, dopo che le fu amputata parte della gamba e fu costretta a muoversi tramite una sedia a rotelle. Ad una sua mostra, poichè era così desiderosa di partecipare nonostante i medici le avessero raccomandato riposo assoluto, si presentò trasportata su un baldacchino.

Nel corso degli anni la sua fama si affievolì e Rivera divenne il più famoso dei due.

Il suo genio creativo venne riscoperto negli anni ottanta, con l’ascesa del movimento del Neomexicanismo, che celebrava la sua arte figurativa ispirata alla cultura messicana.

Divenne così famosa negli anni novanta tanto da indurre Hollywood a girare un film sulla sua vita. La scelta dell’attrice ricadde su Salma Hayek.

La sua storia, la sua arte, i suoi dolori, le sue gioie e il suo modo di andare avanti nonostante tutto l’hanno trasformata in una delle icone più trasgressive e più seducenti del XX secolo.

 

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photo credits: wikiart.org, peter, Naisha cardoso, avampire

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Giovane studentessa di storia dell'arte. Sognatrice indefessa con la passione per i libri, il teatro, il cinema in bianco e nero e i viaggi. Nel tempo libero adoro nutrirmi di storie.

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1 Commento
  1. posted by
    Gustav Klimt: l'eleganza dell'art nouveau | Forelsket
    Lug 19, 2016 Reply

    […] Frida Kahlo: la colonna spezzata […]

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