Game of Thrones – Recensione episodio 5×02

Game of Thrones – Recensione episodio 5×02

Oooh, rieccoci. Sto facendo una fatica a trattenermi dal guardare gli episodi hakerati che non potete immaginare.. O forse sì, se anche voi come me avete paura che George Martin possa ritorcersi contro qualcuno (Tyrion?) per una simile bravata. Quindi, come se al mondo ci fossi solo io, non le guardo e spero che il Sommo Autore – Produttore – Ideatore – Sceneggiatore non agisca in modo inconsulto.

Dunque, secondo episodio, “The House of Black and White“, figo il titolo. L’episodio anche. Abbiamo visto posti nuovi ed interessanti: abbiamo visto Dorne, mai vista prima d’ora, in cui il principe Doran si è dimostrato un uomo saggio e quel che sembrerebbe un bravo sovrano (a quanto è quotata la sua morte?), che non vuole ritorcere contro Myrcella Lannister Baratheon ciò che è stato fatto al principe Oberyn dalla Montagna, cosa che invece vorrebbe fare Ellaria, e non perde occasione per ricordare che preferirebbe inviare a Cersei le dita di sua figlia una alla volta come monito. Figlia che, da lontano, è sua madre in miniatura.

Vediamo anche, e finalmente, Braavos, dove Arya incontra – a fine episodio – Jaqen. Sì, proprio l’uomo che nell’ultimo episodio di non ricordo quale stagione aveva cambiato volto. E che infatti qui in modo un po’ confusionario le si presenta dapprima con altre sembianze asserendo di non conoscere alcun Jaqen, e poi con le fattezze dell’uomo asserendo ancora una volta che “quest’uomo non ha nome” e invitando praticamente Arya a diventare come lui. Interessante, spero che questa parte sarà ben sviluppata, mi piacerebbe vedere Arya alle prese con qualche gilda segreta. Staremo a vedere, come sempre d’altronde.

Torniamo poi a vedere la nostra Khaleesi, intenta a domare le ribellioni che serpeggiano nei territori da lei conquistati. Io adoro il personaggio e mi piace tantissimo come Emilia Clarke la interpreta, quindi non posso che dire cose positive. Lei è la Regina. Sebbene mi piaccia tantissimo anche Cersei, Daenerys sa come governare. Ed è una di quelle cose che fa in maniera naturale, come se fosse nata per farlo. Sovrana giusta e rispettosa ma anche spietata quando serve, come la vediamo in questo episodio. Aveva deciso un processo imparziale per il figlio dell’Arpia da lei catturato e uno dei suoi, sperando di renderla felice, lo uccide. Non fa una piega. E per eseguire l’esecuzione (si può dire in italiano?) si volta verso il suo dolce Daario Naharis con un’espressione che sembra dire “Daje un po’, Dà, che qua c’abbiamo altre cose da fa”. Eh sì, tanto ormai l’abbiamo capito come si rilassa Daenerys Nata dalla Tempesta (e fa bene, visto che il cambio di attore nel ruolo di Daario è una delle cose più azzeccate che abbiano fatto). Ora, mi soffermerei sull’esecuzione di quel poveretto che credeva solo di fare un favore alla sua Mhysa ed invece ci ha rimesso la testa. George, tutto qui? Ho aspettato un anno per vedere una sola testa tagliata in due episodi? Io mi aspettavo di più. È vero che i personaggi tra un po’ finiranno, ma per la miseria! Ho il vago presentimento che la stagione possa mostrarsi un bagno di sangue intorno agli ultimi episodi. Perché questa calma iniziale mi spaventa: significa che qualcuno ci sta serbando qualcosa per dopo.

Ad Approdo del Re, Cersei non ha ancora capito che il Re è Tommen e non lei. Ma la Regina non lo accetta ed in preda ad una crisi per l’avanzamento dell’età (ma resta comunque la più bella), cerca di convincere se stessa e gli altri che lei sa governare e che sta solo insegnando al piccolo pargolo come fare. Notare che non vediamo Tommen in faccia da diciotto anni, io una domanda sulla sua utilità me la farei. Detto ciò, ci ricordano che lei stessa aveva anche dato l’ordine di ristabilizzare la Montagna e a tal proposito da al tizio che lo sta curando (di cui, ahimé, mi sfugge il nome) la testa di un nano che le era stato spacciato per Tyrion. Che stiano dando vita ad una specie di Frankenstein? In tutto questo succedersi di avvenimenti non vediamo Margaery ma la sentiamo ovviamente insultare da Cersei quando, parlando con il suo dolce fratellino Jaime si lamenta del fatto che i loro tre figli hanno fatto delle finacce non hanno avuto una sorte così fantastica. Jaime, di risposta, si offre di andare a recuperare Myrcella e torna a reclutare il mercenario Ser Bronn.

Sappiamo, intanto, che Tyrion e Varys sono diretti a Meereen per incontrare un sovrano.. O una sovrana. Non vedo l’ora che si incontrino. Aspetto l’incontro di Daenerys con qualche altro personaggio del Continente Occidentale da quando ho iniziato a vedere la prima stagione e speravo che ad un certo punto la Regina dei Draghi tornasse a casa. Che illusa che sono stata.

Alla Barriera, Stannis, che ormai ci crede proprio in quel che dice, offre a Jon Snow il cognome di Stark in cambio dell’aiuto di unificare il Nord. Ovviamente Jon, che ha sempre voluto essere un Lord e avere il cognome di suo padre, rifiuta l’offerta. Come ogni personaggio che si rispetti. Di tutta risposta, Samwell Tarly candida Jon Snow alle elezioni per il Lord Comandante e lui.. VINCE.

Beh, di considerazioni non ne ho ancora molte da fare. Stanno succedendo cose poco commentabili, a parte qualche piccolo commento sarcastico qua e là. La stagione si sta avviando, un po’ lentamente sembra, ma d’altronde i personaggi sono innumerevoli e tirare le fila di tutto deve essere molto complicato. Sono fiduciosa che entro il quinto episodio ci sarà qualche svolta epica o qualche massacro in pieno stile #GOT.

Detto questo, ci risentiamo next week con le prossime novità.

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Ventotto anni, appassionata di viaggi e letteratura e con il sogno nel cassetto di diventare scrittrice. Nel frattempo scrivo racconti nell'attesa dell'ispirazione per creare qualcosa di migliore, venero i ravioli cinesi e mi drogo di serie TV.

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