I giorni delle rosse

I giorni delle rosse

A tutte, chi prima e chi dopo, “tocca” quel fatidico momento, quello in cui esci dal tuo piccolo paradiso fatto di cartoni, merendine e riviste di gossip per entrare nell’inferno dei Tampax, dei pantaloni neri e dei maxi dress monocolore. Le rosse tornano, più spietate che mai.

Alzi la mano chi non ricorda il suo primo giorno di ciclo: io, in preda alle convulsioni e ad un dolore lancinante mai provato prima di allora, che imploravo mia madre incurante del pericolo imminente di lasciarmi a casa da scuola. Lei che mi costrinse ad andarci lo stesso, senza contare il suo perentorio “guai se mi chiami per venirti a prendere”.

Io che durante la prima ora ero agonizzante come un Rocky Balboa durante il match con Apollo Creed e poi… poi lo shock delle mutandine sporche.
Da lì in poi la tiritera è più o meno la stessa per tutte le ragazze: terrore, panico, chiedersi perché stiamo morendo, che malattia abbiamo, perché tutto quel sangue?
E le urla gioiose di “benvenuta nel mondo delle donne” , “auguri”, oltre alla sarcastica quanto odiata “stai attenta ai gemelli”… dopo un giorno perfino il prete sapeva tutto.
cicloPurtroppo capiamo ben presto che la nostra vita ormai non sarà più la stessa: da quel momento saremo dei pupazzetti in balia dei nostri sadici ormoni.

Questa tortura, ovviamente, non si accontenta di bersagliarci soltanto per cinque-sei giorni al mese, ma prende il via già da una settimana prima con la cosiddetta sindrome premestruale.
Chi di noi non si riconosce nel vedersi brutta con enormi occhiaie, un’ansia inspiegabile attanagliata come un boa constrictor perfino nell’aprire correttamente una scatoletta di tonno, tutto questo accompagnato da una sorta di insensata follia pronta a scatenarsi al primo sì o no fuori luogo da parte di qualsiasi essere umano ci circondi.

Il seno che – per chi ne ha poco forse può essere una sorta di mano dal cielo – lievita a dismisura. E per quelle come me che non sono propriamente delle “assi da stiro” vedere il proprio petto già importante trasformarsi in due action figure di Bud Spencer non è tra i più auspicabili effetti speciali.
Per non parlare del gonfiore, che una volta al mese ci rende incredibilmente empatiche con Babbo Natale.

Altro tasto dolente è la fame. O la non fame. Sì, siamo parecchio lunatiche.
La voglia di dolce come quella di salato, la stanchezza e l’aumento di peso dovuto al ristagno dei liquidi. Così come Bunny si trasforma prontamente in Sailor Moon, noi ci tramutiamo in simpatici gabinetti ambulanti.

Vogliamo parlare poi del prenotare le vacanze al mare, avvalendoci di calcoli matematici da far paura a qualsiasi ingegnere, per trovare la settimana “giusta”? E ciononostante non siamo mai immuni alla legge di Murphy.

E quando accade (ovviamente in spiaggia, ovviamente il primo giorno di mare) abbiamo un’abilità non da poco nel “trasformarci” in pochi secondi in tendoni da circo attraverso vestiti pre-maman con la speranza che l’uomo della nostra vita non ci sfrecci accanto in quel momento. E se questo tragico evento dovesse capitare ci nascondiamo in un millisecondo fingendoci oggetti inanimati (chessò, mongolfiere parcheggiate).

In tutto ciò voi uomini continuate a dirci che esageriamo. E non vi rendete conto di rischiare ogni volta la decapitazione immediata.

Buon pre ciclo o ciclo a tutte.

Una donna premestruata

Scritto da

Francesca Lanza

25 anni, futura nutrizionista, sempre a caccia di gossip e curiosità. Amo la moda, Robbie Williams e sogno di esplorare ogni angolo del mondo.

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