I ricordi legati al cibo

I ricordi legati al cibo

Sempre più spesso sentiamo dire che un piatto ci ricorda la nonna, la mamma, il/la fidanzato/a, ecc…

Questo perché i ricordi legati a quel particolare odore, sapore, momento, rimangono impressi nella memoria e ci rimangono a tempo indeterminato, seppur nascosti in un cantuccio del nostro cervello pronti ad affiorare quando meno ce lo aspettiamo.
Un po’ come l’herpes 😉
È lì latente nel nostro midollo osseo pronto a tornare ogni qual volta che non vogliamo.

Per fortuna il cassetto dei ricordi è più clemente, soprattutto quando li si riporta in vita attraverso il cibo. È molto difficile associarlo ad un brutto ricordo. Magari doloroso, ma raramente brutto.
La cosa interessante è che “la ricerca dei sapori perduti” va molto indietro nel nostro passato. Addirittura ha schedato odori e sapori di quando eravamo poco più che in fasce, rendendoci vulnerabili davanti ad un alimento piuttosto che ad un altro.

Recentemente mi è capitato di leggere un libro proprio su questo argomento: su come la cucina e i viaggi evochino ricordi mai sopiti e che riportano a momenti di spensieratezza e serenità. L’autore è Marcello Gianferotti. Il libro si chiama “Il giro del mondo in 80 piatti”.

Inoltre secondo diverse ricerche, sono diversi i cibi che evocano serenità, anche se ad occhio sappiamo bene quali siano, ma soprattutto sono diversi a seconda del sesso: gli uomini ricercano la serenità attraverso l’uso di carboidrati e proteine, cioè pasta e carne pare perché riportino alla mente le attenzioni materne, mentre per le donne (non è uno scoop), cioccolato e dolci in generale che hanno prettamente funzione consolatoria.

Inutile sottolineare che a dispetto delle varie diete di moda a seconda del periodo non parliamo di “alimentazione corretta”. Diciamo che ci sono periodi in cui li prediligiamo ma se pensiamo ad una dieta equilibrata e sana di certo non possiamo pensare di lasciarci trasportare solo dai ricordi ma dobbiamo razionalizzare introducendo una buona quantità di verdure e frutta.

Facendo qualche ricerca in merito mi sono imbattuta in un articolo del corriere di qualche anno fa che riportava un esperimento condotto da una dottoressa dell’università di Irvine che ha provato ad instillare dei falsi ricordi ai soggetti. Ad esempio ad alcuni ha “pilotato” tali ricordi convincendoli che in età infantile erano stati male a causa del consumo di uova sode, con il risultato che i volontari ne hanno ridotto drasticamente l’uso anche nel medio periodo. Lo stesso vale per l’instillazione di ricordi positivi: ad esempio ha fatto credere ai soggetti interessati che un particolare tipo di verdura fosse la loro preferita sin da quando erano piccoli con il conseguente risultato di un sensibile aumento del consumo di tale vegetale.

Di certo non è mia intenzione addentrarmi in meandri che competono a professionisti esperti nell’ambito della psicologia e dell’alimentazione, ma solo esaltare il fatto che, nelle scelte alimentari, ci affidiamo sempre alla rievocazione di qualcosa che ci è piaciuto e ci ha fatto stare bene, mangiando prima con la testa che con la bocca. Questo soprattutto alla luce del fatto che i ricordi che poi guideranno le personali scelte alimentari nel corso della vita si formano nella prima infanzia.

Lascio a voi le considerazioni in merito a questa riflessione portata su carta citando le parole di un gruppo di ricercatori dell’Università di Basilea in Svizzera, che hanno pubblicato recentemente uno studio su Neuron.

“Si sente dire spesso che noi siamo quello che mangiamo; in realtà sarebbe più corretto dire che siamo ciò che ricordiamo di aver mangiato: la memoria legate al cibo influenzano ciò che scegliamo ogni giorno.”

Valentina Russello
Sono laureata in scienze naturali, di lavoro faccio tutt'altro e mi piace scrivere di cose che mi incuriosiscono. Mi piace cucinare, anche se questo non significa che lo faccia bene, ho una buona parola per tutti (è ironico...). Amo il mare, odio la montagna e mi commuovo coi beat di "Titanium" di David Guetta.

Lasciaci un commento!

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *