La tolleranza del diverso

La tolleranza del diverso

Tolleranza significa permettere o dimostrare comprensione per idee o atteggiamenti diversi dai propri, avere indulgenza per gli errori e i difetti altrui.

Locke e Bayle nell’“Epistola alla tolleranza” e nel “Commentorio filosofico” parlano della tolleranza religiosa come necessità di ogni individuo di praticare liberamente la propria religione e la necessità che lo Stato tuteli tale libertà senza discriminazioni.

Tale libertà non deve essere limitata esclusivamente al diritto di professare la propria religione, ma l’individuo deve essere libero di manifestare le proprie idee e le proprie scelte: siamo tutti esseri umani, uguali e generati allo stesso modo, le differenze culturali non fanno altro che aumentare il bagaglio personale di ogni singolo individuo e anche dell’intera società.

Come si può pretendere che tutti gli individui siano uguali a noi?

Con quale diritto ci arroghiamo questa superiorità?

Oggi l’intolleranza non è solo di tipo religioso ma invade ogni campo della cultura perché chi è diverso è discriminato e isolato e essere integrati significa rinunciare alla propria identità. Gli individui, come lo stato, sono intolleranti e discriminanti.

uguaglianzaIl nostro ordinamento giuridico indica che siamo tutti uguali davanti alla legge, ma è effettivamente così? Ci sono moltissimi cittadini a cui non sono riconosciuti diritti e non solo per differenza di “razza”, ma anche per differenze nei gusti sessuali; il nostro ordinamento giuridico, l’unico in Europa, infatti non riconosce alcun diritto agli omosessuali, come se non esistessero o fossero “colpevoli” di una devianza nel loro comportamento.

Nel nostro “grande Stato” persone di diversa razza, di diverso gusto sessuale o semplicemente persone che hanno manifestato idee diverse dalla massa sono state uccise, negando loro non solo il diritto a essere se stesse che, benché non sia garantito pienamente dallo stato, dovrebbe essere nella moralità dell’individuo, ma anche il diritto alla vita.

La vita di un essere umano, completamente simile agli altri esseri umani, è stata stroncata perché è nato con una determinata caratteristica che però non lo rende diverso dagli altri esseri umani.

Come è possibile? Essere diversi non significa essere pericolosi e allora perché essere diversi significa essere isolati?

È necessario a questo punto discutere sul termine “diverso”. Diverso in questo contesto significa non normale. Come si può determinare che una cosa sia normale e giusta? Chi sono io per determinare che lo sia? Chi mi dice che io sono normale?

Se quindi non si può determinare ciò che sia giusto o sbagliato, chi nella diversità abbia torto o ragione, come si può fare discriminazioni?

La tolleranza dovrebbe essere la caratteristica che unifica e rende uguali tutti gli esseri umani.

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