Lettera a chi ti avrà

lettera

Vorrei dirti “te lo lascio” o “te lo affido”, una frase ad effetto di quelle che tanto spesso si sentono nei film. Ma per lasciare o affidare bisogna possedere, e lui non è mai stato mio.
Quindi, diciamo che ti do istruzioni per l’uso.

Sappi che ti prendi una grande responsabilità. Quegli occhioni azzurri possono ammaliare, ma quando diventano tuoi devi accogliere nella tua vita anche la sua irascibilità, il suo essere lunatico, le sue paranoie, la sua pazzia insensata, le battute infelici, la sua voglia smisurata di fuggire dagli impegni.
Devi prenderti i suoi amici, che non sempre sono così affabili e affini a te come pensi.
Devi prenderti i suoi comportamenti assurdi, i suoi ragionamenti che non hanno né capo né coda, la sua musica che come un fantasma ti aleggerà attorno sempre.
Devi prenderti la sua assenza, i suoi messaggi sporadici e glaciali. Devi prenderti il suo bagaglio di difetti, che non tutte le spalle possono reggere tanto facilmente. Devi prenderti le lacrime, soprattutto. Lacrime che magari non usciranno, ma che saranno lì, a bussarti agli occhi ogni volta che lui uscirà da un litigio volgendo gli occhi al cielo, grattandosi la testa e mormorandoti “non sono sicuro di voler continuare”. Prendi tutto questo, e avrai lui.

Ma io te lo posso giurare, posso dirti con certezza che benché il peso da sopportare sia a volte insostenibile, con lui avrai un mondo che nessun’altro ti ha mai dato in tutta la tua vita.
Ogni volta che lui ti sorriderà senza un motivo, riderà di una tua battuta, ti pianterà quegli occhi addosso nel bel mezzo di una conversazione, sentirai di essere in un altro universo. Combatterai e sopporterai quelle dannate lacrime anche per mesi, pur di conquistare uno soltanto di quei sorrisi.
Non mi conosci, ma ti garantisco che se terrai acceso il suo sorriso niente potrà fermarvi. Sarete imbattili, indistruttibili, sarete stupendi. Niente al mondo vi separerà.
Sopporta tutto di lui, ma soprattutto fatti rispettare. Non mancare di sgridarlo quando lo merita, e poi abbraccialo e sussurragli “facciamo pace”. Prenditene cura, insegnagli ad amare, lasciagli qualcosa di te.
Io ci ho provato, ma ho fallito miseramente. E credevo di essere diversa dalle altre.

Sii tu quella che gli farà cambiare idea, che lo farà smettere di pensare che l’amore è inutile e superfluo. Abbraccialo mentre camminate, confidati con lui, non tenerti dentro neanche mezza parola di quello che pensi. Stringilo, bacialo. Digli “ti amo”. Io non gliel’ho mai detto e ancora oggi me ne pento.
Non sarà facile, ma sarà meraviglioso.
E magari chissà, un giorno vi incrocerò in qualche strada di città e sorriderò pensando che forse, davvero, questa lettera l’hai letta.
E mi ringrazierai per averti lasciato ciò a cui tengo di più al mondo.

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