Cara me stessa,
che quella volta hai provato ad essere più coraggiosa imbucando una lettera che non avresti mai neppure dovuto scrivere, imparando così che oltre al coraggio ti serviva anche apprendere un po’ di sano buon senso.
Cara me che in una notte di pioggia torrenziale ti sei fermata sotto casa sua, aspettando lì in piedi per un tempo indefinito, con le scarpe che ti si impregnavano pian piano, tenuta sveglia solo dalla speranza di vederlo affacciarsi alla finestra di sfuggita.
Cara me che hai provato mille volte a contattare i suoi amici, a cercare di capitare per caso nei luoghi che lui frequentava, a sperare che ogni auto simile alla sua avesse la targa giusta, a sussultare ogni volta in cui sentivi uno sconosciuto parlare con la sua stessa voce.
Cara me che non smettevi mai di pensarlo, né nelle domeniche grigie d’autunno in cui continuare a vivere era proprio impossibile, né nelle tiepide sere d’estate in cui tutto il mondo ti sussurrava di essere felice.
Cara me che non esaurivi mai le parole da dedicargli, sia che fosse il momento più sereno della tua giornata sia che rimanessi sveglia di notte a piangere e ricordarlo. Avresti voluto condividere ancora tante, tante cose con lui, per questo scrivevi in continuazione e non ti stancavi mai.
Cara me con gli occhi sognanti, ogni tanto sento la tua mancanza.
Cara me che hai perso il conto delle canzoni che gli hai dedicato e delle frasi che hai sottolineato nei libri, mi capita spesso di ripensarti.
Mi mancano quel tuo amore puro e incosciente e quella speranza cristallina alla quale non smettevi mai di aggrapparti.
Né la realtà né le delusioni riuscivano mai a scalfirla e, alla faccia di chi dice che il tempo guarisce tutto, non ti sono bastati nemmeno due, tre, quattro anni per smettere di aspettare.
Cara me, eri tanto stupida quanto ingenua. Tanto testarda quanto innamorata. E per questo mi manca quella luce che ti faceva brillare nel tuo dolore.
Ti scrivo questa lettera per farti sapere che alla fine ce l’hai fatta, ce l’hai fatta a dimenticarlo e andare avanti, ce l’hai fatta a ricominciare ad amare e a dire “ti amo” a qualcun altro, anche se ti sembrava impossibile.
Ma lui ti è rimasto sempre nel cuore, questo lo sapevi e lo sai, perché è stato l’unico amore così forte e indomabile da consumarti.
Cara me, non smettere mai di amare così tanto, anche se quell’amore ti logora e ti tiene sveglia la notte, anche se ti stende un velo grigio davanti agli occhi e ti fa maledire tutti i baci e le promesse e le notti insieme. Non smettere, perché è proprio il tuo amore cocciuto a tenere in piedi il mondo, anche se ogni volta che soffri ti sembra il contrario.
E per quanto un amore finito possa distruggerti, sappi che rinascere e ricominciare ad amare, prima te stessa e poi qualcun altro, sarà ogni volta una vittoria ineguagliabile.
Proprio perché non hai smesso di voler aspettare, sperare e riprovarci oggi sei diventata una donna. Proprio per tutte le lettere che hai scritto e le canzoni che hai ascoltato oggi sai apprezzare il presente senza rinnegare il passato, sai voler bene a chi è rimasto nella tua vita e sai ricordare con un sorriso chi ne ha fatto parte.
Cara me, eri bellissima quando soffrivi e certe notti mi manca quell’amore senza macchie che non ti stancavi mai di far bruciare nel petto. Vorrei tornare ad amare così certe volte, senza farmi domande, donando tutta me stessa.
Ma sei ancora più bella oggi quando dici “ti amo” a qualcuno che può risponderti, anziché a una foto sbiadita.
Sei ancora più bella quando ti vuoi bene e ti dedichi un vestito nuovo o una cena al ristorante da sola.
Sei bella sempre, ora che ami chi può capire il tuo amore.
Cara me, grazie di non aver mai smesso di amare. Grazie di non esserti arresa.
Grazie di essere stata l’unica e sola responsabile della tua felicità.
Con affetto,
Una te che ce l’ha fatta
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