Louise Delage, la star di Instagram che non esiste

Louise Delage, la star di Instagram che non esiste

Scorrendo le foto sul suo profilo Instagram, in pochi potrebbero sospettare che ci sia qualcosa fuori posto: Louise Delage sembra in tutto e per tutto una normalissima venticinquenne francese che ama condividere la sua vita di tutti i giorni sul popolare social network.

Il suo aspetto fisico e le sue abitudini sono quelle di gran parte dei suoi coetanei, così come gli scatti che condivide e le sue passioni – principalmente i viaggi, la moda, le feste e le serate. E forse proprio questi pochi ingredienti vincenti sono stati il segreto del suo successo: la ragazza ha infatti accumulato un gran numero di follower (ben 46.000) nell’arco di un paio di mesi, che spaziano da ragazze della sua età che le invidiano gli outfit alla moda a uomini che (neanche troppo velatamente) la corteggiano nei commenti.

Peccato che la vita patinata di Luoise sia in realtà una campagna pubblicitaria ben congegnata. In sostanza, la bella Louise non è mai esistita.

Apéro pré-départ 🙌

Una foto pubblicata da Louise Delage (@louise.delage) in data:

L’alcolismo ai tempi di Instagram

Like My Addiction è il nome della campagna di sensibilizzazione che si cela dietro il profilo di Louise Delange. È stata ideata e creata dalla media agency BETC e promossa da Addict Aide, un’associazione francese che ha lo scopo di combattere l’alcolismo.
La vita social di Luoise (che altro non è che una modella arruolata da BETC) ha infatti l’obiettivo di mostrare ai più giovani le conseguenze dell’alcolismo e dell’abuso di alcol in generale. Louise è stata modellata sugli interessi e le passioni dei giovani d’oggi, e il suo profilo è stato promosso utilizzando diverse tecniche di marketing (dall’impiego di bot all’influencer marketing) per rivelarsi il più possibile accattivante agli occhi del pubblico target e accumulare un nutrito seguito.

Ai più attenti non sfugge che in ogni scatto del profilo di Louise compare sempre, immancabilmente una bevanda alcolica nella forma di bicchiere o bottiglia. Questo particolare, per nulla nascosto, non ha suscitato stupore o indignazione tra i follower, ed anzi, fino al giorno in cui l’agenzia è uscita allo scoperto rivelando la vera natura di Louise nessuno aveva mai sollevato obiezioni o dubbi a riguardo.

Come può dunque questa campagna definirsi un successo se Luoise ha soltanto attirato a sé approvazione e consensi da parte dei suoi pari, anziché critiche?

Il potere dell’influenza social

Addict Aide ha volutamente evitato di mostrare i lati più estremi dell’alcolismo, come la lenta discesa verso la malattia e la depressione, scegliendo invece di evidenziare l’altra faccia della medaglia molto più vicina alle nuove generazioni: la disarmante facilità di influenzare i giovani e le loro scelte di vita attraverso i social network e la difficoltà nell’identificare l’alcolismo anche nelle persone che ci sono più vicine.

Il semplice fatto che Luoise sia stata così apprezzata e che l’onnipresente drink nelle sue mani sia stato sempre ignorato, quasi “censurato” dalla vista dei suoi seguaci, ci rivela un perfetto ritratto della società odierna: i giovani amano l’apparenza, amano entrare nelle vite degli altri, apprezzandone tuttavia solo lo strato superficiale, quello che rivela una vita festaiola e mondana ed un sorriso rassicurante, senza approfondire o prestare la minima attenzione ai dettagli.

Se questa sia stata o meno la giusta direzione da imboccare da parte di Addict Aide è ancora difficile da decretare: la campagna ha forse peccato di troppa leggerezza e il rischio concreto è che il vero messaggio sia rimasto nascosto agli occhi degli interessati, non mostrando come avrebbe dovuto la malcelata solitudine di Luoise. Ma sicuramente rimane il fatto che ha usato la nostra scarsità di attenzione contro di noi, mettendoci ancora una volta davanti al fatto che abbiamo una percezione distorta e del tutto irrazionale di tutto ciò che si cela dietro a uno schermo.
Louise e la sua vita all’apparenza perfetta ci invitano ancora una volta a ragionare e a dubitare. Anche e soprattutto online.

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Blogger, web designer, a volte scrittrice analogica. Nerd repressa causa incompatibilità con la matematica. Mens sana in corpore pigro. Sogno di scrivere un e-book al giorno e di smetterla con le frasi brevi nelle biografie.

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