Manifest – recensione episodio 1×03

Manifest – recensione episodio 1×03

Il terzo episodio di Manifest apre, inaspettatamente, nuove strade a nuove teorie. Non so, ma già dal titolo avevo la sensazione che potesse svelarci qualcosa, e forse è stato così.

Ma andiamo per ordine.

Ben, Michaela e Cal provano ad adattarsi ancora a questa vita che non è la loro, ad un mondo dal quale sono usciti senza volerlo e rientrati senza neanche poterci pensare. Si ritrovano, tutti e tre, a vivere un vero e proprio dramma di reinserimento sociale. Una tematica simile a quella trattata in Glitch (altra serie Netflix consigliatissima, produzione australiana!): quando una persona creduta morta torna alla propria vita è normale che trovi molte cose cambiate. Non ne possiamo fare una colpa a quelli rimasti.

Non possiamo incolpare la moglie di Ben o Jared per essere andati avanti con le loro vite. Se ti dicono che tuo marito o la persona di cui sei innamorato è morta, quante speranze ci sono che torni indietro? Se poi passano addirittura più di cinque anni, come si può anche solo pensare che questa persona ritorni? Certo, è una cosa che in molti sperano sempre, anche segretamente, ma è fantascienza. E difatti, i personaggi sono colpiti tanto quanto lo saremmo noi. Sarebbe da ipocriti prendersela con Grace, che dopo cinque anni era ormai una vedova a cui era capitato di innamorarsi di nuovo. Anzi, trovo il suo personaggio molto maturo nei confronti di suo marito: non ha mai smesso di amarlo e decide di rinunciare alla sua nuova vita ora che lui è tornato. A me sembra un personaggio molto forte.

Jared, parallelamente, poteva sapere che Michaela sarebbe tornata? La risposta è sempre la stessa: NO. È normale che abbia una vita. Tuttavia, mi trovate d’accordo quando inveite contro Lourdes. Se ha deciso di sposare Jared è perché ha sempre provato qualcosa per lui, io non ci credo a questi amori che nascono per caso con gli ex delle proprie amiche. Non ci ho mai creduto. È vero che Michaela era praticamente morta, per loro, ma non comprendo e non concepisco il matrimonio tra Jared e Lourdes. Inoltre, come ho già detto nella scorsa recensione Michaela ha dimostrato una grandissima forza perdonando Lourdes e dicendole che tanto lei Jared non lo avrebbe sposato. Bugia grande quanto una casa che tanto prima o poi salterà fuori.

Molto interessante, in questo episodio, è stato anche il breve racconto del passato di Michaela, di quell’incidente di cui sapevamo poco e niente. La sua amica Evie è morta in un incidente d’auto in cui guidava Michaela, non perfettamente lucida. Ora, anche qui io non mi sento di condannare esplicitamente Michaela o Evie come se fossero cose dell’altro mondo, piuttosto lo prenderei come ennesimo monito a chi decide di mettersi alla guida da ubriaco. Quante volte vi è capitato di avere degli amici alticci e di non decidere di farli guidare? Quante volte vi è capitato, invece, di vedere qualcuno fare finta di stare bene e mettersi alla guida? Ecco, non dovrebbe mai capitare, ma, purtroppo, capita. Ed è bene che ci si ricordi di dire ai propri amici che no, da ubriachi la macchina non si tocca nemmeno. Si aspetta o si chiama un taxi, ma non ci si siede al volante. Michaela, spinta da Evie e dall’alcool, non ha aspettato e questo ha portato ad una conseguenza tragica.

La scena in cui Michaela va al funerale di Evie e viene mandata via è tristissima, ma quella in cui torna a trovare la madre di Evie, che ormai ha perso la ragione, è straziante. Ed è commovente vedere Michaela rimettersi alla guida, dopo quelle che per lei sono state poche settimane, probabilmente, senza guidare per andare alla ricerca di questa signora che era uscita da sola nel bel mezzo della notte. Alla guida, in pratica, ha ucciso – seppur involontariamente – una figlia e salvato una madre. Non è di certo un’eroina, ma nemmeno un cattivo personaggio.

Proprio uscire alla ricerca dalla madre di Evie, le fa trovare l’amante del marito di Kelly, la tipa morta nello scorso episodio. Coincidenza o segno del destino?

È proprio su questa base che si regge questa serie, secondo me. Le coincidenze, il destino, il fato, chiamatelo come volete. È strano che Michaela si trovasse lì in quel momento, come sono strane le voci che sia lei che Ben che gli altri ascoltano da quando sono atterrati.

Ora, io non credo che né il marito né l’amante abbiano ucciso Kelly e credo che questa accusa nei loro confronti sia stata fatta semplicemente per rallentare la trama e darci il tempo di costruire teorie.

Durante l’interrogatorio, infatti, il marito di Kelly dice che aveva ricevuto una chiamata che la esortava a raccontare tutto. Chi l’aveva chiamata? È possibile che si riferisse in realtà alla voce nella sua testa? E che questa voce l’abbia portata alla morte?

Ma la cosa che mi ha insospettita di più è stata un’altra. Alla fine dell’episodio, la dottoressa Saanvi chiama Ben e Michaela per mostrar loro una cosa. Nel sangue di Cal sono state trovate delle cose (ora, io non conosco il gergo medico quindi parlerò nel modo, secondo me, più semplice e comprensibile) che indicavano una specie di arresto cardiaco avvenuto e poi scongiurato. In altre parole, risultava come se loro fossero stati portati in punto di morte e poi rianimati subito. Cosa potrebbe essere successo? Ben da la colpa alle vitamine che gli sono state somministrate una volta atterrati, ma secondo ma la questione potrebbe essere più complessa.

Nella scorsa recensione avevo ipotizzato che l’aereo avesse in qualche modo sorvolato una qualche base militare e fosse finito in qualche esperimento senza che nessuno ne fosse a conoscenza. Questa potrebbe essere la base di una teoria ancora non ben costruita.

Ampliandola un po’ e volendo credere che invece fosse tutto un piano e/o un esperimento dapprima inconsapevole e poi consapevolissimo, potrei azzardare a dire che il volo Montego Air 828 sia in realtà stato fatto atterrare e in qualche modo i passeggeri siano stati congelati (letteralmente ibernati) per poi rimetterli in viaggio. Mi è venuta in mente l’ibernazione perché, nelle opere di fantascienza, è di solito l’unico metodo grazie al quale le funzioni vitali si possono rallentare fino quasi a fermarle.

Altra teoria, potrebbe essere che il lampo, la turbolenza – appunto, dal titolo dell’episodio – che l’aereo ha incontrato, abbiano in qualche modo creato una specie di warmhole che li abbia portati avanti nel tempo.

Secondo la mia prima ipotesi, tuttavia, verrebbe a mancare la tematica della predestinazione e delle coincidenze, quindi andrei a contraddire ciò che ho detto fino ad ora in nome di un semplice esperimento governativo. Devo però sottolineare due cose: a) ciò non toglierebbe comunque nulla al fatto che in qualche modo questo possa aver influito in modo positivo sulle vite dei passeggeri dando loro un’altra chance seppure partendo da una fonte umana; b) al momento mi sembra l’ipotesi più plausibile, confermata anche dal furto del cadavere di Kelly da parte di persone che, presumibilmente, lavorano per il governo.

Questo terzo episodio, secondo me, ci ha voluto dire che qualcosa è successo durante quella turbolenza ma cosa ancora non lo sappiamo.  Voi cosa ne pensate? Fatemi sapere le vostre teorie!

 

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Ventotto anni, appassionata di viaggi e letteratura e con il sogno nel cassetto di diventare scrittrice. Nel frattempo scrivo racconti nell'attesa dell'ispirazione per creare qualcosa di migliore, venero i ravioli cinesi e mi drogo di serie TV.

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