Mattiniero o nottambulo? Questione di genetica!

Mattiniero o nottambulo? Questione di genetica!

Gli inglesi li hanno soprannominati early birds e night owls – e in effetti il paragone coi volatili diurni e notturni è più che calzante. Sono i mattinieri, ovvero gli individui che amano andare a letto presto e svegliarsi in orari antelucani, e i nottambuli, coloro che raggiungono il picco dell’attività molto tardi e hanno parecchi problemi a lasciare il letto al mattino.
Ognuno di noi ha il suo personalissimo rapporto con il sonno, fatto di piccoli rituali, abitudini più o meno radicate e una naturale propensione a restare in piedi fino a tardi oppure alzarsi con le prime luci dell’alba.

Mattinieri e nottambuli sono da sempre bersaglio di pregiudizi da parte dell’opinione popolare: i primi vengono comunemente considerati più produttivi, i secondi semplicemente pigri e svogliati. Ma cosa ci porta a diventare gufi o allodole? Questione di carattere, di fattori ambientali o di stile di vita?

A dispetto degli stereotipi che da sempre ci perseguitano, un video pubblicato recentemente sul canale YouTube di AsapSCIENCE ci rivela come l’attitudine al sonno o alla veglia sia quasi totalmente determinata dai nostri geni. Il DNA gioca un ruolo fondamentale nella formazione del “bird type”, insieme all’ambiente in cui viviamo: dal punto di vista evolutivo la presenza di due tipi di individui con diversi cicli sonno-veglia garantiva la sopravvivenza della specie in tempi antichi, lasciando sempre qualcuno a vigilare sui compagni addormentati per proteggerli dai predatori.

Questa ancestrale informazione genetica non si è dissolta nel corso dei secoli e oggi ci porta vantaggi e svantaggi molto diversi da quelli per cui era stata programmata.

Gli early birds, com’è prevedibile, sono sensibilmente avvantaggiati nella vita lavorativa e nei rapporti sociali, essendo maggiormente attivi durante le prime ore del giorno. Risultano inoltre molto meno tendenti alla depressione e a sviluppare dipendenze rispetto ai night owls. Si dimostrano ben più proattivi e ottimisti dei fratelli notturni, anche grazie anche alla maggior presenza di materia bianca nel cervello che veicola più facilmente serotonina e dopamina (gli ormoni della felicità).

Night owls

I night owls, d’altra parte, sperimentano ogni giorno quello che gli psicanalisti hanno battezzato come social jet lag, una sorta di intontimento mattutino dovuto alla privazione di sonno (molto simile a quello che si prova dopo essersi spostati dall’altra parte del mondo).
Essendo vincolati da una società che pretende le canoniche otto ore di lavoro dalle 9 alle 17, la loro produttività mattutina è decisamente bassa e raggiunge il suo picco quando ormai è sera inoltrata.
I night owls sperimenterebbero facilmente gli stessi tratti estroversi e proattivi degli early birds se le loro giornate lavorative o lezioni universitarie si svolgessero in orario serale.
Ma non è tutto grigio per gufi e civette: più creativi e intraprendenti dei fratelli mattinieri, hanno un livello di cortisolo più alto che può portarli a diventare potenziali manager di successo.

Che tu sia mattiniero o nottambulo, di certo non è questione di pigrizia. Esistono trucchi e piccoli accorgimenti che possono farti variare il tuo ciclo sonno-veglia, ma nel patrimonio genetico resterai sempre un amante dell’alba o un poeta notturno.

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Blogger, web designer, a volte scrittrice analogica. Nerd repressa causa incompatibilità con la matematica. Mens sana in corpore pigro. Sogno di scrivere un e-book al giorno e di smetterla con le frasi brevi nelle biografie.

Commenti

1 Commento
  1. posted by
    Pokémon Go: quali sono gli orari migliori per giocare? | Forelsket
    Lug 17, 2016 Reply

    […] Go è quindi particolarmente adatto ai cosiddetti night owls e early birds: gli orari in cui si concentrano meno connessioni sono infatti dalle 4 alle 6 del mattino e […]

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