Nikola Tesla, lo scienziato che ipotizzò lo smartphone già nel 1926.

Nikola Tesla, lo scienziato che ipotizzò lo smartphone già nel 1926.

Nikola Tesla, uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, padre degli studi sull’elettromagnetismo e “mago dell’elettricità”, chiamato anche il “poeta dell’elettricità”, è stato probabilmente il genio più sottovalutato della storia.

Ha rivoluzionato il mondo della elettricità con le sue invenzioni, ma come ogni talenti che si rispetti, non è stato mai riconosciuto fino ai giorni nostri, tanto che il suo nome non compare nei libri di storia.

nikola tesla
Photo credit: http://mysterynews.org/  Nikola Tesla

In un’intervista rilasciata nel 1926 al reporter statunitense John B. Kennedy, e ripresa dal Time nei giorni nostri, l’inventore di origini serbo-croate aveva anticipato di quasi un secolo tutta la tecnologia che oggi ci sembra tanto banale possedere: smartphone, internet  e tutte le tecnologie con le quali possiamo azzerare le distanze.

Quando la telefonia senza fili sarà perfettamente applicata, l’intera Terra si trasformerà in un enorme cervello, quale di fatto è, e tutte le cose saranno parte di un intero reale e pulsante. Saremo in grado di comunicare l’uno con l’altro in modo istantaneo, indipendentemente dalla distanza.
Non solo, ma attraverso la televisione e la telefonia riusciremo a vederci e sentirci esattamente come se ci trovassimo faccia a faccia, anche se lontani migliaia di chilometri; e gli strumenti che ci permetteranno di fare ciò saranno incredibilmente semplici, in confronto al telefono che usiamo ora. Un uomo sarà capace di tenerli nel taschino del gilet.

Parole profetiche quelle rilasciate da Nikola Tesla, un personaggio visionario che ancora oggi influenza generazioni di imprenditori e di scienziati.

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Non riesco a parlare di me facilmente, non so mai cosa dire perché sono più che convinta che non bastano due parole per raccontare una persona. Potrei fare “una lista della spesa “ per scrivere tutte le cose che adoro e che odio, ma mi dilungherei troppo quindi semplicemente dico che mi piace andare controcorrente e mi piace ascoltare le persone che hanno una storia, che hanno ancora voglia di far sentire la propria voce in un mondo fatto da stanze in cui si sente solo il rumore dei tasti sulla tastiera.

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