Peppa Pig e i suoi amici riusciranno a salvarsi dalla censura?

Peppa Pig e i suoi amici riusciranno a salvarsi dalla censura?

Dopo le recenti notizie di cronaca circa ciò che è successo in Francia, l’allerta attentati è salita notevolmente coinvolgendo tutto ciò che potrebbe essere causa di offesa verso le culture ebraiche e musulmane.

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Photo credit: movieforkids.it

All’indomani degli attentati terroristici di Parigi che hanno dato nuova vita al confronto sulla libertà d’espressione a causa di queste misure, infatti, l’idolo di moltissimi bambini di tutto il mondo è a rischio: Peppa Pig potrebbe essere messa al bando.

Secondo le nuove linee guida della Oxford University Press, famosa e prestigiosa casa editrice di libri scolastici nel Regno Unito, rivelate da un conduttore radiofonico, c’è il divieto alla pubblicazione di riferimenti al maiale (e alla sua) carne per evitare di offendere i precetti religiosi di ebrei e musulmani.

Un portavoce della casa editrice ha spiegato che il provvedimento è stato elaborato per tutelare l’ampia diffusione dei loro prodotti (i libri sono venduti in oltre 200 Paesi):

«Le nostre linee guida editoriali sono destinate a garantire che le risorse che produciamo possano essere diffuse al pubblico più vasto possibile».

L’iniziativa della casa editrice sta facendo molto discutere in quanto sebbene non sia espressamente vietata, il bando si estende anche alla maialina.

Tuttavia alla difesa del cartone animato che fa impazzire i bambini di tutto il mondo sono accorsi addirittura rappresentanti delle comunità ebraiche e musulmane.
Un parlamentare musulmano, il laburista Khalid Mahmood, infatti, ha definito la vicenda

«ridicola, senza senso».

A lui ha fatto eco un rappresentante della Comunità Ebraica, il quale ha specificato:

«La legge ebraica vieta di mangiare maiale, non di menzionarlo.»

Sebbene la notizia sia stata definita secondo alcuni una bufala in quanto non c’è nessun riferimento a Peppa Pig nella notizia, risulta divertente il fatto che a difendere il cartone animato siano proprio  i potenziali offesi.

 

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Non riesco a parlare di me facilmente, non so mai cosa dire perché sono più che convinta che non bastano due parole per raccontare una persona. Potrei fare “una lista della spesa “ per scrivere tutte le cose che adoro e che odio, ma mi dilungherei troppo quindi semplicemente dico che mi piace andare controcorrente e mi piace ascoltare le persone che hanno una storia, che hanno ancora voglia di far sentire la propria voce in un mondo fatto da stanze in cui si sente solo il rumore dei tasti sulla tastiera.

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