La prima impressione conta? Fiducia Vs competenza

NEW YORK, NY - NOVEMBER 08:  Amy Cuddy speaks onstage during Cosmopolitan Magazine's Fun Fearless Life Conference powered by WME Live at The David Koch Theatre at Lincoln Center on November 8, 2014 in New York City.  (Photo by Craig Barritt/Getty Images for Cosmopolitan Magazine and WME Live)
NEW YORK, NY - NOVEMBER 08: Amy Cuddy speaks onstage during Cosmopolitan Magazine's Fun Fearless Life Conference powered by WME Live at The David Koch Theatre at Lincoln Center on November 8, 2014 in New York City. (Photo by Craig Barritt/Getty Images for Cosmopolitan Magazine and WME Live)

La prima impressione conta” dicono alcuni e ora sembra esserci qualcosa di vero in questa affermazione.

La professoressa Amy Cuddy, docente dell’Harvard Business School, ha dedicato oltre 15 anni della sua carriera a studiare le “prime impressioni” a fianco dei colleghi Susan Fiske e Peter Glick.

presenceSecondo la professoressa le domande che il nostro cervello si pone quando per la prima volta ci relazioniamo con nuove persone sono due: “Posso fidarmi di questa persona?”; “Posso rispettare questa persona?”. Due assi portanti di un’interrelazione umana: cordialità e competenza.

“Da una prospettiva evolutiva è molto più importante sapere se una persona possa meritare o meno la nostra fiducia”. Durante l’età primitiva, per esempio, era fondamentale sapere se un tuo simile ti avrebbe ucciso o derubato di tutti i tuoi beni rispetto a sapere che avrebbe accesso un bel fuoco”.

afferma Cuddy.

È interessante notare che la maggior parte delle persone, soprattutto in un contesto professionale, ritengono che la competenza è il fattore più importante, ma in realtà la fiducia e la cordialità sono i fattori che contribuiscono a determinare il nostro giudizio su una persona.
La competenza viene valutato solo dopo aver stabilito la fiducia.

Nel suo nuovo libro, “Presence”, Cuddy spiega

“Se la tua intenzione è quella di condizionare chi ti sta di fronte per ottenere la sua fiducia, non andrai molto lontano; questa strategia può insospettire le persone davanti a noi perché ai loro occhi potremmo risultare persone manipolatrici. Questo può succedere, per esempio, alle persone brillanti che però non trovano lavoro solo perché nessuno ha ancora riposto fiducia in loro. Una persona empatica, a cui si da volentieri la nostra fiducia, può diventare anche fonte di ammirazione.
Ma questo accade solo se c’è fiducia tra voi, che deve essere un dono e non una minaccia”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati *