Romania magica: the end

Romania magica: the end

Io ci ho provato -giuro che l’ho fatto davvero- a tenere un diario di bordo durante tutto il viaggio in Romania.

Il problema è che la sera ero sempre troppo stanca per poter scrivere e, a dire la verità, non sapevo nemmeno come fare a riassumere tutte le cose viste e tutte le emozioni provate, in una pagina bianca.

Tutto mi sembrava troppo importante per poter essere omesso, tutto troppo necessario.

Ovviamente non potevo scrivere Le Cronache di Narnia, quindi all’inizio ho cercato di scrivere tutto in quelle poche righe ma, man mano che macinavo kilometri, i caratteri non bastavano più ed ho dovuto smettere.

Ho provato con le foto a riassumere tutto ciò che vedevo, ho cercato di racchiudere in foto 1:1 tutte le mie sensazioni. Ho cercato di catturare quei piccoli attimi di felicità, quei momenti di estrema spiritualità o d’amore.

Sorgente Transfagarasan

Ed ecco che le mie memory card si riempivano sempre più. Tutti quei giga liberi diventavano intrisi di gioie, emozioni, stanchezza, splendore. Ed ecco che improvvisamente la sera mi trovavo a scaricare sul pc centinaia di foto e a cercare di fare del mio meglio per renderle più nitide e vere.

Purtroppo in un viaggio non si può portare sempre tutto con sé. Bisogna lasciare un po’ delle nostre paure a casa, un po’ del nostro passato seduto sul divano. Bisogna partire liberi, pronti per nuove avventure, per lasciare spazio ai nuovi volti che si incontreranno, nuovi cibi che si assaggeranno, nuovi profumi che si annuseranno.

Quando si tornerà a casa si ritroverà tutto lì, ma saremo noi -che cambiati dal viaggio– metteremo in cantina tutto ciò che eravamo per lasciare spazio ai nuovi noi, nati da una miscela di culture, canti, tradizioni, balli e cibi.

Campagna Romena

Tornati a casa si faranno i conti con la nostalgia che prende sempre dopo un viaggio, con i profumi che non sono più gli stessi, con le facce che ormai sono sempre le solite, con i cibi già troppo assaporati.

Si torna a casa e si pensa sempre che si è più ricchi. Ed è così. Si torna colmi di tradizioni nuove e con tantissime storie da raccontare ad amici e parenti tanto da stordirli e farsi dire basta.

E allora queste storie ce le teniamo per noi, proviamo a scriverle per condividerle con qualcuno perché sarebbe un peccato non renderle pubbliche.

Ma certe storie, QUELLE storie, possono e devono rimanere unicamente nella nostra memoria, nel nostro cuore.

Lì saranno ben custodite, fino al prossimo viaggio.

Mocanita

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Forse un po' ce l'ho scritto nel nome il mio destino. O meglio, nel cognome. Amo viaggiare e fotografare qualsiasi dettaglio che a molti è sfuggito e appuntare tutti i pensieri e le sensazioni che il viaggio mi suscita. Adoro fotografare la natura e l'autunno. Facciamo prima: la natura d'autunno. Di solito, in un gruppo di persone, sono quella che rimane sempre indietro per fare foto a destra e sinistra, o al cielo, mio grande protagonista ed ispiratore. Quello che scrivo e che fotografo mi descrivono.

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