Nel corso dei secoli le sono stati attribuiti decine di soprannomi, da “isola dell’eterna primavera” a “continente in miniatura”, passando per “isola dei due mondi”: Tenerife, la più grande e popolosa isola dell’arcipelago delle Canarie, è in effetti un caleidoscopio di meraviglie naturali, microclimi e paesaggi incredibilmente variegati. Non esiste un angolo dell’isola che non riservi una sorpresa inaspettata, e anche solo spostandoci di pochi chilometri il panorama che ci circonda può cambiare radicalmente – e il meteo lo segue a ruota!
Chi almeno una volta nella vita si è posto l’annoso dilemma “mare o montagna” nello scegliere la meta per le vacanze, troverà in Tenerife tutto ciò che stava cercando: nell’arco di mezz’ora di auto si spazia dalle splendide spiagge oceaniche a ridosso delle scogliere a un paesaggio montuoso vulcanico che sembra uscito da un film di fantascienza. I più fortunati riescono persino a sciare e fare un bagno al mare nello stesso giorno!
Quel che lascia a bocca aperta chi visita l’isola per la prima volta è il clima unico al mondo, estremamente mutevole da nord a sud: le Canarie si trovano infatti a ridosso della costa africana, con la quale condividono temperature miti per tutto l’anno, ma i frequenti alisei che soffiano su Tenerife, insieme alla corrente del Golfo, causano un netto stacco tra la fascia climatica del nord, decisamente più fresca e umida, e quella del sud, dove il sole e il caldo secco la fanno da padrone 365 giorni l’anno.
Tenerife mi ha conquistata proprio per i suoi mille volti, che ho cercato di riassumere in cinque tappe che coprono tutta l’isola:
Cosa vedere a Tenerife: il giro dell’isola in 5 tappe
Quel che vi consiglio di fare per godervi appieno il tour dell’isola è noleggiare un’auto per qualche giorno: nonostante i trasporti pubblici a Tenerife siano molto ben organizzati (in autobus si arriva praticamente ovunque), l’auto vi permette di esplorare anche i punti più remoti dell’isola e fare tappa nei paesini di montagna dove si respira la vera vita quotidiana dei canari. Se poi considerate il fatto che la benzina costa tra gli 80 e i 90 centesimi al litro (sì, avete letto bene) e che noleggiando un’utilitaria per una settimana spendereste meno di 60 euro, c’è solo da guadagnarci!
Per la vita notturna: Las Americas e Los Cristianos
Questa prima tappa non è totalmente nelle mie corde, per il semplice fatto che io sono l’antitesi di una discotecara, ma è impossibile non menzionarla in un tour di Tenerife che si rispetti, visto che si tratta del cuore della vita notturna dell’isola. Se siete persone che amano fare festa e uscire la sera, in Playa de las Américas e Los Cristianos troverete assolutamente pane per i vostri denti. Sono le due località turistiche più rinomate e frequentate di Tenerife, molto popolari specialmente tra i giovani turisti nordeuropei. Si trovano a pochi chilometri dall’aeroporto Reina Sofia e confinano l’una con l’altra (le unisce un lungo boulevard con vista sull’oceano, costellato di negozi e locali).
Las Americas e Los Cristianos sorgono nel punto più soleggiato e caldo dell’isola e, mentre di giorno le loro spiagge bianchissime sono prese di mira dai turisti amanti del mare, di notte la famosa area di Veronica’s Strip si anima con le sue decine di pub, night club, discoteche e persino un meraviglioso casinò. C’è davvero l’imbarazzo della scelta su come e dove spendere la serata, e se amate i pub inglesi e irlandesi e i disco-pub latino-americani questo è decisamente il vostro paradiso.
Sono degni di nota anche gli alberghi modernissimi e lussuosi che si stagliano per tutta la località – la loro architettura, a mio parere, non ha nulla da invidiare ai grattacieli di Miami beach!
Per gli amanti della natura: Los Gigantes
A circa 20 minuti di auto da Las Americas incontrerete il paesino-resort di Los Gigantes, sulla punta sud-ovest dell’isola. Dimenticate le discoteche, i pub e la vita notturna: qui troverete un’atmosfera totalmente diversa, all’insegna di eleganti tennis club inglesi e tapas bar a ridosso del porto. Ma le vere protagoniste di Los Gigantes sono le maestose scogliere di origine vulcanica dalle quali la cittadina prende il nome: veri e propri giganti di roccia che si stagliano di fianco al porto e possono essere ammirati dalla vicina playa de los Guíos. La particolarità di questa zona dell’isola sono le spiagge di sabbia nera, antitesi di quelle bianchissime di Los Cristianos e Las Americas – nelle giornate calde i sandali sono d’obbligo, ve l’assicuro!
Le meraviglie naturali di questa località non si fermano qui: camminando verso sud troverete le incantevoli piscine naturali in cui è possibile immergersi e rilassarsi ammirando le onde dell’oceano, che a intervalli regolari garantiscono il ricambio dell’acqua al loro interno. Nelle giornate particolarmente limpide potete vedere chiaramente la sagoma de La Gomera, un’altra isola dell’arcipelago canario.
Los Gigantes è anche un ottimo punto in cui alloggiare per via della sua posizione strategica: decisamente più abbordabile degli hotel a cinque stelle di Las Americas, garantisce la vicinanza all’autostrada e offre un sacco di opportunità per delle escursioni giornaliere – dal suo porto potete infatti imbarcarvi in un tour panoramico delle scogliere, fare whale watching al largo delle coste dell’isola oppure recarvi in barca a Masca per una giornata di trekking (ne parleremo in una delle prossime tappe).
Vi lascio il link dell’Airbnb in cui ho alloggiato io, proprio di fronte al porto:
Per respirare la vita canaria: Garachico
Probabilmente non troverete menzionato questo paesino nelle guide turistiche, né comparirà nelle top 10 dei luoghi da visitare a Tenerife. Ma io me ne sono innamorata a prima vista e non potevo non parlarne in questo articolo: Garachico è un piccolo borgo costruito sulla costa nord-ovest dell’isola, la meno colonizzata a causa della presenza di aree montuose difficili da attraversare – anche il viaggio in macchina per arrivarci è costellato di tornanti e strettoie. Per questo motivo, e anche a causa del mare molto più agitato rispetto alla costa sud, pochissimi turisti vi alloggiano e la presenza di resort, alberghi e strutture dedicate al turismo è quasi nulla. Assicuratevi di masticare un po’ di spagnolo, perché difficilmente troverete qualcuno che parla inglese qui!
La cultura canaria in questo borgo si è conservata perfettamente: gli abitanti vivono la loro vita lentamente e pacatamente (come nella più classica tradizione spagnola!) e si respira a pieni polmoni la storia locale passeggiando tra le stradine pedonali del centro. Gli scorci che si ammirano dalla passeggiata sul lungomare sono mozzafiato e ci si sente immersi in un’atmosfera surreale, in cui il tempo si è fermato e la fretta non esiste.
Questo è il luogo migliore per assaporare un vero pasto canario in una delle tante trattorie tipiche del centro (privilegiate quelle frequentate dai lavoratori del posto): la cucina canaria è molto diversa da quella classica spagnola e mescola i sapori del mare con quelli della terra, dato che l’isola di Tenerife si divide equamente tra mare e montagna. La carne di capra è una specialità locale da non perdere, ma il mio piatto preferito in assoluto rimangono le papas arrugadas con mojo, piccole patate autoctone salate e cucinate al forno, servite con una salsa (il mojo) a base di olio d’oliva. Ne avrei mangiate a quintali!
Per le escursioni all’aperto: Masca e il Teide
Impossibile visitare Tenerife senza salire almeno una volta sulla cima del Teide, il monte più alto di tutta la Spagna, che con i suoi 3.718 metri governa l’intera isola. Si tratta di uno tra i vulcani attivi più imponenti del mondo e ospita al suo interno il parco nazionale del Teide, il più visitato d’Europa. È davvero difficile descrivere in modo eloquente le emozioni che si provano durante la salita: partendo dalla costa, si imbocca una strada provinciale che inizialmente attraversa i paesini di montagna dai quali si può ammirare l’oceano dall’alto, per poi venire letteralmente inghiottiti dalle nuvole e riemergere sopra di esse. Guardandosi intorno, sembra quasi di essere appena atterrati su un altro pianeta: la vegetazione scompare quasi totalmente e le rocce vulcaniche che formano il paesaggio si stagliano a perdita d’occhio fino all’orizzonte. La foschia onnipresente contribuisce ancora di più a regalare un’atmosfera quasi onirica: non mi stupisce affatto che qui vengano girati un sacco di film e videoclip!
Arrivati in cima, e dopo aver passeggiato tra le rocce, potete parcheggiare l’auto e prendete la funicolare che vi porterà fino al picco del vulcano. In questo punto è anche possibile sciare in inverno, proprio come sulle Alpi o gli Appennini, e scattare splendide foto del cielo notturno – l’assenza di inquinamento luminoso permette di vedere a occhio nudo la via Lattea, ed è un privilegio che davvero pochissimi luoghi offrono al giorno d’oggi.
Se amate le escursioni all’aperto, non potete rinunciare a una giornata di trekking a Masca.
Masca è una delle parti più pittoresche dell’isola e si trova a nord-ovest, ai piedi dei Monti Teno. Questo bellissimo paesino può risultare un po’ difficile da raggiungere, ma il viaggio vale assolutamente la pena: quando ci si ritrova ad ammirare i profondi crateri naturali ricoperti da una flora rigogliosa si resta davvero senza parole. Lo scenario lungo la via è mozzafiato e una volta raggiunta Masca la bellezza naturale di questa località è travolgente.
Fino a poco tempo fa era praticamente sconosciuta, ma ora è diventata un’escursione quasi obbligata per chi visita l’isola. L’ambientazione del villaggio è magica e le sue case che si appollaiano precariamente sulle creste rocciose sono il sogno di ogni fotografo. Conosciuta per essere stata in passato un rifugio dei pirati, la piccola baia di Masca sulla costa è a tre ore di cammino a piedi dal villaggio, durante le quali si attraversano scenari da fiaba in mezzo alla natura. Vale la pena ricordare che una volta giunti alla baia è necessario tornare indietro (il che richiede molto più tempo e parecchia prestanza fisica) oppure prendere una barca dalla costa fino alla vicina Los Gigantes.
Per una giornata culturale: La Orotava
La Orotava è una delle più antiche città dell’isola, situata nella parte nord, dove la temperatura è decisamente più fresca. Trattandosi di uno dei primi insediamenti di tutte le isole Canarie, conserva intatti secoli e secoli di cultura che permeano le sue strade. Questa città coloniale ha praticamente tutto ciò che gli amanti della storia locale potrebbero desiderare: vie ciottolate, piazze colme di fiori e più palazzi castigliani rispetto a tutto il resto dell’isola. Insieme a La Laguna, La Orotava è una delle città più belle di Tenerife e uno dei posti più “canarini” delle isole Canarie.
La lussureggiante valle che circonda la città è stata una delle zone più prospere dell’isola sin dal XVI secolo. La maggior parte delle chiese e delle case padronali che vi sorgono sono state costruite nel XVII secolo (con alcune risalenti al XVI secolo). La valle pullula di piantagioni di banane ed è anche un’eccellente tappa escursionistica, con un labirinto di sentieri che conducono nelle pinete delle Canarie, che offrono un chilometro di vista sulla pianura costiera. L’ufficio turistico della città può consigliarvi i percorsi migliori per scovare queste bellezze naturali.
Il nostro giro dell’isola si conclude qui!
Da questo mini tour sono stata costretta a escludere parecchie altre tappe, come la capitale Santa Cruz de Tenerife (che non ho potuto visitare per mancanza di tempo) e le numerosissime spiagge che circondano il perimetro dell’isola, ma lascerò a voi il piacere di scoprirle una per una 🙂