The Whispers e il grande errore della ABC

The Whispers e il grande errore della ABC

Oggi vi racconto di come il network preferito da tutti i telefili come me, questa volta ha fatto un vero e proprio buco nell’acqua in nome della grandissima divinità televisiva che tutti temiamo e adoriamo chiamata audience.

Stephen Spielberg all’appello, alieni, bambini e sceneggiatura già pronta. Cosa si può volere di più per creare qualcosa di successo? Evidentemente non la pensano allo stesso modo i vertici della ABC che al termine della prima stagione hanno deciso di cancellare la serie così, su due piedi. Pochi ascolti, hanno detto. Lungi da me il voler criticare le scelte di mercato di un network come la ABC, ma questa scelta è stata veramente pessima se non, addirittura, deleteria.

The Whispers si presentava come una serie con tutti i requisiti del genere: mistero, suspance, spiegazioni non lasciate al caso. Attori non indifferenti: ritroviamo Milo Ventimiglia, del quale sembra inutile citare le numerose apparizioni in serie tv, Lily Rabe, in diretta da American Horror Story, Barry Sloane, che si diletta tra grande e piccolo schermo, e una schiera di piccoli attori veramente promettenti come Kylie Rogers e Kyle Harrison Breitkopf. Una misteriosa forza aliena arriva sulla Terra per quella che sembra essere la prima volta, e per invadere il nostro pianeta decide di far leva sulle menti più plagiabili: i bambini. Questa entità si insinua nelle vite e nelle menti dei bambini nella forma più spaventosa che ci si possa aspettare: un amico immaginario.

Sono i bambini i veri protagonisti di questo show che tocca tematiche non indifferenti come la separazione di due genitori, il dover vivere con una famiglia incompleta o con genitori ce sostituiscono l’affetto con beni materiali e di poca importanza. The Whispers parla di famiglie, di legami indissolubili, di affetti e di tragiche conseguenze che derivano dal sottovalutare anche un piccolissimo campanello d’allarme. The Whispers arriva a toccare temi di pura etica: si può uccidere un bambino se esso rappresenta un pericolo per il mondo intero? Come si fa ad eliminare un problema se questo problema riguarda, e ormai coinvolge in maniera totale, in nostri figli? Con un finale di stagione, ma in questo caso, appunto, purtroppo, di serie, lo show ci ha messo davanti ad un sacrificio molto importante che tutti ci aspettavamo di vedere trattato nella seconda stagione, e invece, purtroppo, ci tocca convivere con la triste realtà che la ABC ha deciso di cancellare lo show e non rinnovarlo per una successiva stagione. Uno show con delle ottime premesse, con soli tredici episodi che per il network hanno decretato una scarsa audience, che dovremmo cancellare dai nostri programmi per il prossimo anno. Con questa scelta, la ABC ha preferito mettere show a basso costo e notevolmente meno interessanti in rilievo rispetto ad una serie, forse di nicchia, che si sarebbe potuta rivelare un grandissimo successo.

Personalmente non studio marketing e non sono nessuno per poter contrastare questa decisione a livello commerciale, ma da grande appassionata delle serie tv ritengo che ci sia stata una vera e propria perdita di qualità e di sostanza all’interno di questo mondo in cui amo perdermi e di cui amo scrivere. Consiglio a tutti la visione  di questa serie, per chi non lo avesse fatto, per i svariati motivi sopra elencati: sarete rapiti dalle straordinarie capacità recitative dei giovanissimi attori (specie se vista in lingua originale) e dai legami, difficili e talvolta opinabili, tra i protagonisti.  Voto: 9+

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Ventotto anni, appassionata di viaggi e letteratura e con il sogno nel cassetto di diventare scrittrice. Nel frattempo scrivo racconti nell'attesa dell'ispirazione per creare qualcosa di migliore, venero i ravioli cinesi e mi drogo di serie TV.

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